I professionisti giuridico-contabili di cui all’art. 12 del D.Lgs. 231/2007, in quanto facenti parte del dispositivo di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo disposto da specifiche direttive comunitarie e recepito dall’ordinamento nazionale, da ultimo, con il citato decreto, sono soggetti a forme di controllo, finalizzate al riscontro del regolare adempimento degli obblighi espressamente previsti dalla normativa antiriciclaggio, controlli che sono di norma svolti dalla Guardia di Finanza, in quanto Organo di Polizia Economica e Finanziaria, in taluni casi contestualmente alle tradizionali attività di verifica fiscale.
Tali attività ispettive sono svolte, principalmente, dal personale ispettivo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria ovvero, su delega di questo, dagli altri Reparti della Guardia di Finanza, sulla base delle disposizioni impartite dal Comando Generale con la Circolare n. 83607 del 19/03/2012, peraltro consultabile e scaricabile da diversi siti, tra i quali quello dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Il presente approfondimento cercherà di evidenziare le modalità con le quali la Guardia di Finanza effettua i controlli e le ispezioni antiriciclaggio, riportando un focus sugli obblighi di segnalazione di operazioni sospette e di comunicazione di irregolarità, nonché sui profili di responsabilità, penale e amministrativa, che possono sorgere in capo al professionista nell’ambito di tali attività ispettive.
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