Il contribuente che non ha emesso fattura nei termini di legge può regolarizzare la propria posizione provvedendo all’emissione entro la chiusura del periodo d’imposta di riferimento, a condizione che i ricavi vengano riportati nella dichiarazione di competenza.
È il caso trattato dalla Ctr Sardegna nella sentenza n. 141/01/2015, con cui il contribuente si è visto accogliere il proprio ricorso a fronte della contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate della tardiva emissione di alcune fatture (emissione avvenuta oltre i termini di legge, ma entro il periodo d’imposta in cui era avvenuta la cessione del bene/prestazione del servizio), ma che comunque il contribuente aveva riportato tra i ricavi nella dichiarazione redditi e IRAP del periodo d’imposta.
Secondo la Ctr Sardegna, anche se il contribuente ha emesso le fatture oltre i termini di legge, ma entro il periodo d’imposta, questi avendo comunque indicato i ricavi inerenti tali fatture nella dichiarazione dei redditi ai fini IRES e nella dichiarazione IRAP non emerge alcuna violazione di tipo “sostanziale”, non configurandosi una dichiarazione di tipo “infedele”.
Inoltre, la posizione della Ctr è supportata anche dal fatto che il contribuente è sempre autorizzato a presentare una dichiarazione integrativa a favore dell’erario fino alla scadenza dei termini per l’accertamento. Quindi, qualora, il contribuente avesse, comunque, emesso le fatture oltre i termini di legge, ma entro il periodo d’imposta, e successivamente non le avrebbe riportato nella dichiarazione dei redditi e Irap di competenza, questi avrebbe sempre la possibilità di rimediare presentando una dichiarazione integrativa “a sfavore” fino alla decadenza del potere di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, sempreché nel frattempo non riceva avviso di accertamento o di irregolarità.
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