Di conseguenza:
– in caso di Trust opaco i dividendi percepiti sono sostanzialmente esclusi dalla formazione del reddito imponibile (al 95%), come avviene per i dividendi che concorrono a formare il reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 89 del Tuir. La successiva attribuzione dei frutti a beneficiari non sconterebbe alcuna ulteriore imposizione. La tassazione complessiva dei dividendi ammonterebbe dunque all’1,375% (27,5%*5%);
– in caso di Trust trasparenti ai beneficiari viene attribuito per trasparenza solo il 5% dei dividendi percepiti dal trust, anche se viene poi imputato ai beneficiari ai fini dell’imposizione Irpef (beneficiari persone fisiche).
Nel DDL di Stabilità 2015 viene previsto che a partire dal 1° gennaio 2015 i dividendi percepiti dagli enti non commerciali (inclusi i trust) concorreranno a formare il reddito nella misura del 77,74%.
Nella disposizione non viene fatta alcuna distinzione tra Trust trasparenti e Trust opachi.
In base alla nuova previsione normativa:
– in caso di Trust opaco i dividendi percepiti saranno sostanzialmente esclusi dalla formazione del reddito imponibile nella misura del 22,26%. La successiva attribuzione dei frutti a beneficiari non sconterebbe alcuna ulteriore imposizione. La tassazione complessiva dei dividendi ammonterebbe dunque al 21,4% (27,5%*77,74%);
– in caso di Trust trasparenti ai beneficiari verrà attribuito per trasparenza il 77,74% dei dividendi percepiti dal trust, che sconterà l’imposizione diretta in capo ai beneficiari. Ipotizzando l’applicazione dell’aliquota marginale del 43%, i dividendi sconteranno una tassazione del 33,4%.
È evidente che l’aumento di tassazione colpirà principalmente i Trust trasparenti. È auspicabile dunque che il Legislatore circoscriva l’ambito di applicazione della norma ai Trust opachi o preveda che i dividendi percepiti dai trust trasparenti concorrano a formare il reddito nella misura che consenta uniformità di tassazione tra le differenti tipologie di Trust.
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