Qualche giorno fa anche Sangalli, presidente di Confcommercio, soffermandosi sulla spending review, ha sottolineato come sia necessario un doppio taglio, cioè quello sia della spesa che delle tasse, quale unica soluzione per tornare a crescere. E mentre Sangalli afferma che dai “80-100 i miliardi di spesa aggredibili” si possono trarre forti riduzioni del carico fiscale, noi facciamo il punto su quel che sarà ancora una volta, nonostante le promesse, il caos che avremo da qui a qualche mese.
Apprendiamo che il governo sarebbe pronto a un ennesimo rinvio del termine per chiudere i bilanci preventivi dei Comuni, dal 30 di aprile al 31 luglio. Scadenza che ha l’inevitabile conseguenza di spostare in avanti la fissazione, nei rispettivi regolamenti, delle aliquote delle imposte locali (Imu, Tasi e Tari). In sostanza, se si proroga l’approvazione dei bilanci preventivi, non potremo sapere né quali aliquote applicare né quali saranno le agevolazioni o le detrazioni per le varie imposte locali. Di conseguenza, per effetto di tale proroga e in assenza quindi di nuove regole per aliquote e detrazioni o agevolazioni, non risulterà possibile affrontare le scadenze di giugno per Tasi, Imu e Tari.
Tuttavia non potendosi i comuni permettere un differimento degli incassi delle nuove imposte, molto probabilmente la soluzione che si intravvede è quella consueta della determinazione della scadenza con degli acconti, per poi procedere al calcolo esatto in autunno, quando avremo le delibere (o, come qualche malizioso invece dice, dopo le elezioni ).
Pertanto anche quest’anno ci sono tutte le condizioni per rivivere il disastro Imu dell’anno scorso, perché a quanto pare tutte le difficoltà incontrate da professionisti e contribuenti non sono state sufficienti per cambiare rotta.
Insomma, non soltanto l’IMU è ancora presente, ma esigenze di cassa hanno altresì determinato un inasprimento della tassazione sugli immobili, tant’è che in alcuni casi anche le prime abitazioni pagheranno la Tasi, mentre una simile situazione non si verificava con l’IMU.
Quindi caos e difficoltà ci aspettano nei prossimi mesi, nonostante si puntava alla semplificazione e fior di tecnici (che forse non hanno mai saputo cosa accade in uno studio) sono approdati nelle stanze dei bottoni.
Altra nota dolente è che vi sarà un peggioramento, l’ennesimo, della tassazioneimmobiliare principalmente per le imprese, così come affermato dal presidente Squinzi. Un’altra “botta”! Infatti i Comuni, per finanziarsi, aumenteranno inevitabilmente la Tasi per gli immobili aziendali, capannoni industriali, alberghi, ecc. Pagheranno di più coloro che già sono già stati messi a dura prova dal crollo dei consumi e dalla crisi in generale. Ci aspettano maggiori difficoltà, con enorme sacrifici degli studi e di tutti gli operatori del settore, nonché un maggiore esborso finanziario… non certo il modo migliore per iniziare, da parte del nuovo governo!!
Qualche giorno fa Renzi affermava che non gli interessano le reazioni negative delle associazioni o dei sindacati, ma ha a cuore solo i contribuenti e le famiglie. Beh, allora caro Renzi, ti posso assicurare che i contribuenti sono stufi di pagare tasse. Non siamo più disposti a farci prendere in giro.
Il tempo dei sogni è finito e l’amara realtà ci dice che pur cambiando le persone, tutto (non) funziona come prima
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