Split payment: arriva il via libera dall’UE

E’ arrivato lo scorso venerdì la proposta di via libera da parte della Commissione europea sull’applicazione dello split payment. Il suddetto meccanismo prevede, come noto, che al fornitore di beni o servizi venga erogato soltanto l’importo del corrispettivo pagato dalla Pa, al netto dell’Iva indicata in fattura che viene versata all’Erario direttamente dalle Pubbliche Amministrazioni, anche se non rivestono la qualità di soggetto passivo.
Ora l’ultima parola spetta al Consiglio UE.

In attesa di tale pronuncia, il meccanismo della scissione dei pagamenti è efficace dallo scorso 1° gennaio 2015. Per tale strumento si prevedeva infatti che, nelle more del rilascio, ai sensi dell’articolo 395 della direttiva 2006/112/CE, della misura di deroga da parte del Consiglio dell’Unione europea, l’applicazione per le operazioni fatturate a partire dal 1º gennaio 2015.

Dall’introduzione dello split payment si attendevano maggiori entrate pari a 988 milioni di euro.
I dati diffusi dal MEF hanno evidenziato che nei primi quattro mesi del 2015 grazie allo split gli incassi derivanti dal gettito IVA sono aumentati di circa 180 milioni, pari a + 0,6%).

E’ da precisare che la nuova misura ha carattere temporaneo e resterà in vigore fino al 31.12.2017.
E’ forte l’attesa sulla decisione da parte del Consiglio UE sul meccanismo della scissione dei pagamenti, visto che una bocciatura renderà necessario individuare risorse alternative per coprire il buco di bilancio che verrebbe a crearsi, che andrebbe a sommarsi al mancato gettito derivante dalla bocciatura del reverse charge nella GDO e dall’applicazione automatica delle clausole di salvaguardia.

Abbiamo già dato notizia dell’opposizione da parte della Commissione UE del rilascio della deroga per l’estensione del reverse charge nella GDO. Era stato ipotizzato che il mancato gettito derivante dall’applicazione della misura introdotta dalla Legge di Stabilità (728 milioni di euro) fosse coperta attraverso le entrate derivanti dalla voluntary disclosure e in ultima istanza attraverso l’aumento degli acconti ai fini dell’Ires e dell’Irap, dovuti per il periodo d’imposta 2015. Quest’ultima ipotesi sembra per ora essere accantonata. Si spera dunque che la procedura di voluntary disclosure raggiunga gli obiettivi prefissati, per evitare altre brutte sorprese.

Il Governo italiano si è impegnato, nell’applicazione provvisoria dello split payment, a eseguire in via prioritaria i rimborsi IVA dei fornitori della PA, per evitare agli stessi crisi di liquidità. Restiamo in attesa di nuovi sviluppi.