Partecipazione in un società estera: obbligo di RW – Qualora le stesse siano detenute per il tramite di una società localizzata in un Paese collaborativo (come la Francia), il contribuente deve limitarsi a indicare il valore della partecipazione nella società estera. L’approccio look through deve invece essere adottato soltanto qualora il contribuente detenga una partecipazione superiore al 25% in una società localizzata in un Paese non collaborativo (come la Svizzera): in tal caso deve indicare, in luogo della partecipazione, le attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero dalla società.
Partecipazione rilevante in un trust – Qualora la partecipazione rilevante (almeno pari al 25%) sia in un trust, l’approccio look through deve essere adottato anche nel caso in cui il trust sia residente in Italia, sempreché abbia attività finanziarie estere o investimenti all’estero.
In particolare, come chiarito nella circolare n. 38/E del 23 dicembre 2013, in questi casi il contribuente deve indicare nel quadro RW, per ciascuna società o entità, il valore complessivo di tutte le attività finanziarie e patrimoniali di cui risulta essere il titolare effettivo, avendo cura di predisporre e conservare un apposito prospetto in cui devono essere specificati i valori delle singole attività.
Attività estere affidate in gestione o in amministrazione a un intermediario italiano – Per quanto riguarda, infine, le attività estere affidate in gestione o in amministrazione a un intermediario italiano che applica le ritenute alla fonte o le imposte sostitutive sui redditi da esse derivanti, vige il regime di esonero, disciplinato dall’art. 4, comma 3, del D.L. n. 167/90.
Nell’esempio di partecipazione qualificata l’esonero spetta qualora l’intermediario applichi la nuova ritenuta a titolo d’acconto prevista per i redditi che concorrono a formare il reddito complessivo del contribuente.
Valorizzazione delle attività – Per le attività finanziarie detenute all’estero va utilizzato il cambio medio del mese di dicembre dell’anno precedente, determinato sulla base del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate emanato ai fini dell’individuazione dei cambi medi mensili agli effetti delle norme contenute nei Titoli I e II del TUIR.
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