Come non dimenticare, infatti, le previsioni introdotte dal Decreto del fare in tema di misure esecutive e conservative, nonché la nuova forma di rateazione decennale.
A questi vanno aggiunti anche i recenti emendamenti al D.L. 145/2013 (decreto Destinazione Italia) che, se in un primo tempo avevano fatto sperare in una sospensione della riscossione per coloro che vantavano crediti nei confronti della PA, oggi lasciano presagire una compensazione degli importi (sempreché ovviamente venga superato lo scoglio del Senato).
Ma andiamo con ordine e riassumiamo brevemente gli interventi che vanno ad affiancarsi alla definizione agevolata dei ruoli, al fine di rendere più facile la vita dei soggetti indebitati con il fisco.
Il Decreto del fare e le procedure esecutive e cautelari
Il Decreto del fare ha rappresentato sicuramente una misura importantissima in tema di riscossione delle imposte, soprattutto in merito alla nuove disposizioni in tema di procedure esecutive e cautelari.
In primo luogo vanno ricordate le nuove disposizioni in tema di pignorabilità dei beni strumentali. Questi ultimi infatti, dopo le innovazioni normative, possono essere pignorati nei limiti di un quinto anche se il debitore è costituito in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.
Inoltre il pignoramento potrà avvenire (sempre nei limiti di 1/5) solo quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale esattoriale, o indicati dal debitore, non appare sufficiente per la soddisfazione del credito.
Anche con riferimento al fermo amministrativo è ora previsto che sia inviata un’apposita comunicazione preventiva da parte dell’agente della riscossione, contenente l’avviso che, in mancanza del pagamento delle somme dovute entro il termine di trenta giorni, sarà eseguito il fermo.
Nel termine dei 30 giorni il debitore potrà provvedere al pagamento o dimostrare all’agente della riscossione che il bene mobile è strumentale all’attività di impresa o della professione. In tal caso, infatti, non sarà possibile procedere con il fermo amministrativo.
Altre importanti modifiche riguardano inoltre il tema dell’espropriazione immobiliare.
A seguito delle novità introdotte dal Decreto del fare non si può infatti dare corso all’espropriazione se l’unico immobile di proprietà del debitore, con esclusione delle abitazioni di lusso, è adibito a uso abitativo e lo stesso vi risiede anagraficamente.
Inoltre, negli altri casi, si può procedere all’espropriazione immobiliare solo se l’importo complessivo del credito per cui procede supera centoventimila euro.
La rateazione decennale
Un’altra importante possibilità per i contribuenti è rappresentata dalla rateazione decennale, la quale potrà essere sfruttata in tutti quei casi in cui non sia possibile procedere con la definizione agevolata dei ruoli.
Questa misura, di estrema rilevanza per i contribuenti, in quanto consente di “spalmare” il debito totale su ben 120 rate, seppur introdotta sempre dal Decreto del fare, è tuttavia diventata operativa soltanto a decorrere dal 6 novembre, data in cui è intervenuto il decreto attuativo.
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