Non ancora partite – Il direttore delle Entrate ha poi inoltre precisato che “le prime 20 mila lettere, frutto di questa prima sperimentazione non sono ancora partite, abbiamo lavorano con molta e scrupolosa attenzione e non ci siamo voluti accontentare dei semplici incroci automatici previsti, ma abbiamo pensato a ulteriori verifiche attraverso gli uffici”.
Scostamenti – I destinatari, sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati del Fisco, mostrano significativi scostamenti tra il dichiarato e le “spese certe” sostenute. Le lettere saranno meno numerose del previsto, ha aggiunto Befera, perché “abbiamo preso in esame solo gli scostamenti più rilevanti. Siamo in una fase di sperimentazione e non vogliamo alimentare inutili paure. Che comunque non sono giustificate, visto che il redditometro non è un’anomalia italiana ma uno strumento che esiste in quasi tutti i Paesi europei”. Il Fisco, ha aggiunto Befera, “non è contro la ricchezza. Piuttosto è a favore di questa, purché sia dichiarata”.
L’obiettivo – La riduzione del numero dei soggetti selezionati e l’aumento dello scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute si pone nell’ottica di ammorbidire l’azione del fisco e si collega anche con un altro aspetto fondamentale per Befera, quello delle sanzioni. Secondo il direttore dell’Agenzia, infatti, nel futuro sarebbe opportuno introdurre nel sistema sanzionatorio “la storia del contribuente, facendo in modo che chi non è stato soggetto a sanzioni nel passato, non debba essere punito alla stessa stregua di chi invece è stato inadempiente”.
Dichiarazione precompilata – Parere favorevole del direttore delle Entrate all’ipotesi di dichiarazione dei redditi precompilata, prefigurata dal primo ministro Matteo Renzi. “Siamo strutturati per una simile riforma. Se il cittadino dovesse accettare la nostra proposta di dichiarazione i controlli finirebbero lì con vantaggi per entrambe le parti”.
Semplificazione – Si tratta dunque di azioni volte a ripensare a semplificare il rapporto tra fisco e contribuente, oggetto anche dell’intervento del viceministro all’economia Luigi Casero che dopo da aver annunciato l’arrivo dei primi decreti attuativi della delega fiscale per il mese di maggio, si è soffermato in particolare sull’azione preventiva del fisco e in particolare sul sistema degli interpelli: “in questo senso” ha precisato, “c’è molto da fare e sarebbe necessario dedicare più risorse alle risposte dei contribuenti”.
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