Sono trascorsi solo due giorni dall’articolo nel quale annunciavamo finalmente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, illustrando la nuova disposizione e i termini per l’adeguamento, e oggi torniamo a parlare di un possibile rinvio al giugno 2014.
Ripercorriamo brevemente la vicenda (per tutti coloro che, ormai, hanno abbandonato di seguire gli aggiornamenti).
L’obbligo di accettare i pagamenti con carte di debito è stato previsto dall’art. 15, comma 4 del D.l 179/2012 e sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio 2014. Tuttavia, in mancanza dei necessari decreti attuativi, all’inizio di quest’anno, l’obbligo è rimasto solo sulla carta.
Se però l’obbligo era solo teorico le proteste erano concrete: moltissime categorie professionali hanno espresso a gran voce tutto il loro dissenso alla nuova disposizione.
Nell’accendersi delle proteste la stampa specializzata ha invece cercato di anticipare quelle che potevano essere le disposizioni accolte nei decreti attuativi.
Ecco allora che in una prima fase si era parlato di un obbligo, fino al 30 giugno 2014, solo per coloro che, nell’anno precedente avessero riportato un fatturato superiore a 200 mila euro, e solo per i pagamenti che avessero superato i 30 euro.
Pochissimi giorni dopo, però, è stata annunciata un’altra bozza di decreto, più vicina a professionisti ed imprese, che prevedeva l’obbligo di accettare i pagamenti con carte di debito solo per coloro che avessero fatturato almeno 300 mila euro e solo per le attività svolte all’interno degli esercizi e degli studi.
Non si è fatta però attendere la secca smentita del Ministero dello Sviluppo economico che, nel chiarire che non vi era stata l’emanazione di alcun nuovo decreto, aveva altresì richiamato integralmente le prime notizie riportate dalla stampa.
È necessario attendere il 27 gennaio per vedere finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, con il quale espressamente si stabilisce che l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito si applica a tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro disposti a favore di imprese e professionisti, per l’acquisto di prodotti o la prestazione di servizi.
Sembra quindi ormai raggiunta una certezza: l’obbligo entrerà in vigore il 28 marzo, e fino al 30 giugno 2014 riguarderà soltanto i soggetti il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore a duecentomila euro.
Sarà invece necessario un successivo decreto, da emanarsi entro il 28 giugno, per definire le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi.
Coloro che avevano sperato di poter mettere la parola “fine” a questa nuova telenovela, almeno per i soggetti con fatturato superiore ai 200 mila euro, rimarranno però delusi.
In primo luogo perché le principali categorie professionali hanno sin da subito annunciato battaglie e ricorsi contro questo obbligo che, secondo le parole del presidente degli architetti, Leopoldo Freyrie, significa soltanto “dare alla banca 150 euro l’anno per l’affitto della macchinetta e il 4% su ogni transazione”.
In secondo luogo, la decorrenza del nuovo adempimento è ancora estremamente incerta in considerazione del fatto che la Commissione affari costituzionali del Senato aveva approvato due emendamenti che prevedono lo slittamento del nuovo obbligo al giugno 2015.
Ma le smentite sono ormai all’ordine del giorno e il Governo aveva precisato di aver dato parere favorevole per una proroga solo fino al 30 giugno 2014, per cui il testo sarebbe stato corretto in Aula.
Ed infatti, a seguito dell’esame al Senato è emerso che l’obbligo di accettare i pagamenti con le carte di debito slitterà al 30 giugno 2014, concedendo una proroga di sei mesi ad imprese e professionisti, necessaria al fine di poter consentire agli stessi di dotarsi della strumentazione necessaria per poter adempiere agli obblighi.
Ora non resta che attendere l’esito dell’esame da parte della Camera dei Deputati.
Nel frattempo, ancora nessuna previsione o anticipazione è stata espressa con riferimento alle sanzioni applicabili nel caso in cui l’obbligo non sia rispettato: possiamo solo sperare che, in questa babele di disposizioni, qualcuno ci illustri quelle che sono le possibili sanzioni applicabili nel caso in cui volessimo risparmiarci quelle 400 euro l’anno da versare alla banca per il Pos.
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