Cari amici e colleghi,l’ultima di questi giorni è che… noi italiani paghiamo troppe tasse! Siccome nessuno nel Belpaese se n’era ancora accorto, si è preso la briga di suonare il campanello d’allarme il premier israeliano Benjamin Netanyahu che, in occasione della sua visita all’Expo, ci ha tento una lezione di fisco e finanza senza la necessità di rivolgersi a slide e a slogan d’effetto: si è fatto prestare una penna e con tanta lucidità e chiarezza ha tracciato il grafico della curva di Laffer sul retro del menu.In questo modo Netanyahu ci ha spiegato qual è il grande errore che continua a commettere l’Italia: paghiamo troppe tasse! Giusto per ribadirlo!
Arthur Laffer si servì di un tovagliolo per spiegare a Reagan gli effetti positivi della sua teoria, il premier israeliano ha usato il menu della cena a lui riservata: piccole differenze di un modus operandi diretto e senza la necessità di frasi costruite, senza ‘lacrime e sangue’ continui, senza paura di un Fisco asfissiante. Insomma, una strategia che forse in Italia è chiara ancora a pochi. Questo grafico illustra come le entrate fiscali (asse verticale) sarebbero nulle sia con un’aliquota (asse orizzontale) dello o% che con una massima del 100%; tra questi si pone un punto mediano in rappresentanza dell’aliquota che massimizza le entrate fiscali. In Israele, terra che di certo ha molteplici problemi, l’impasse fiscale ha trovato in questo modo una sicura soluzione. Perché non anche in Italia?
Quello che è successo mi riporta alla riflessione dei giorni scorsi, quando mi soffermai sulle nomine dei direttori di musei, tra i quali ve n’erano molti stranieri. Se a indicarci la ‘retta via’ è dovuto arrivare un premier che nel suo Paese si barcamena tra non poche difficoltà, mentre i nostri pasciuti governanti pensano solo a godersi gli ultimi giorni d’estate tra slogan a pancia piena e annunci da campagna elettorale, i nostri problemi nazionali vanno ben oltre l’ormai opprimente pressione fiscale. V’è proprio quella mancanza di competenza e quell’assenza di attenzione ai problemi dei cittadini, due piaghe delle quali mi lamento da mesi, forse anni, sia nelle vesti di contribuente che in qualità di professionista. A questo punto, se abbiamo così tanti incapaci al governo, apriamo le frontiere a politici stranieri che, a quanto pare, la sanno più lunga di quelli nostrani!
Purtroppo però nel nostro Belpaese, come scriveva agli inizia del secolo scorso Henry Adams, “la politica pratica consiste nell’ignorare i fatti”. Un’ignoranza che ci sta devastando!
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