È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.21 del 27.01.2014 il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, con il quale espressamente si stabilisce che l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito si applica a tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro disposti a favore di imprese e professionisti, per l’acquisto di prodotti o la prestazione di servizi.
Il decreto entrerà in vigore decorsi 60 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, quindi per fine marzo.
Come già anticipato nei giorni scorsi, fino al 30 giugno 2014 l’obbligo riguarderà soltanto i soggetti il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore a duecentomila euro.
Sarà infatti necessario un successivo decreto, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto in oggetto, per definire le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi. Il decreto che verrà emanato potrà pertanto fissare nuove soglie minime di importo e nuovi limiti minimi di fatturato.
Ma, cosa ancora più importante, con il futuro decreto potrà essere prevista l’estensione dell’obbligatorietà di pagamento agli strumenti di pagamento basati su tecnologie mobili
Le finalità – Il provvedimento in oggetto è stato emanato in attuazione dell’art. 15 del decreto legge n. 179 del 2012 (il cosiddetto “Decreto Crescita 2.0”).
Tuttavia, sebbene le finalità inizialmente previste erano quelle di favorire i consumatori nei pagamenti, ridurre l’uso del contante per accrescere tracciabilità e sicurezza delle transazioni, il nuovo obbligo aveva sin da subito destato moltissime perplessità, soprattutto tra i professionisti, i quali vedevano nel nuovo adempimento un ennesimo, inutile, costo.
In ogni caso è stata espressa oggi grande soddisfazione dal Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, che, nel commentare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ha dichiarato: “Con questo provvedimento si dà ulteriore attuazione ai programmi dell’Agenda Digitale, favorendo i consumatori nei loro acquisti attraverso una più ampia diffusione della moneta elettronica e garantendo maggiore tracciabilità per le transazioni con imprese e professionisti”.
Gli scenari futuri – Da una prima lettura del decreto non può che confermarsi l’idea che il problema sia stato semplicemente rimandato e non potranno che continuare le richieste (in alcuni casi, vere e proprie proteste) da parte delle associazioni professionali.
Gran parte dei professionisti non potranno che rimanere in attesa del successivo decreto, che, almeno in linea teorica, dovrebbe vedere la luce intorno alla fine di giugno.
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