Nel 2014 il saldo dei negozi di vicinato è risultato pari a – 34.410
La crisi del settore – Prendendo le mosse dai dati riferiti al 2014, la Cgia di Mestre ha rilevato una crisi nel settore dei piccoli negozi e delle botteghe artigiane. In sostanza, questa flessione verso il basso registrata dai piccoli esercenti e dalle imprese artigiane risulta quale conseguenza del fatto che le vendite al dettaglio sono in battuta d’arresto.Il declino e perdita dei posti di lavoro – Nel corso dell’anno passato, secondo i calcoli effettuati dall’associazione mestrina, il saldo dei negozi di vicinato è risultato pari a – 34.410. A tale riscontro i ricercatori della Cgia sono giunti considerando il saldo come differenza tra le aziende iscritte e quelle cessate. In ogni caso, tenendo conto dell’ingente perdita, il centro studi dell’organismo guidato da Giuseppe Bortolussi ha messo in evidenza la perdita di oltre 93.400 posti di lavoro, dei quali quasi 42.000 proprio nelle piccole imprese commerciali e altri 51.500 circa per quel che concerne le imprese artigiane. “Oltre al danno economico c’è anche un aspetto sociale da non trascurare. Quando chiude definitivamente la saracinesca un piccolo negozio o una bottega artigiana, la qualità della vita di quel quartiere peggiora. C’è meno sicurezza, più degrado e il rischio concreto di impoverimento del tessuto sociale”, ha commentato segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi.Il contraccolpo – A subire un effetto ancora più pesante sono state comunque le piccole imprese artigiane, minate, da un lato, dalla ormai insostenibile pressione fiscale e, dall’altro, dall’estenuante concorrenza sui prezzi esercitata dalla grande distribuzione. Alla luce di tutto ciò è emerso che su 88.498 imprese che hanno aperto l’attività, lo scorso anno circa 108.891 hanno chiuso i battenti in maniera definitiva (saldo pari a -20.393). Per quel che concerne le piccole attività commerciali, infine, sono stati aperti 42.871 piccoli negozi, a fronte di 56.888 chiusure (saldo pari a -14.017).