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Lotta all’evasione. Ok a incrocio dati

21 Ottobre 2014silvanaNews

Acquisti e vendite in parallelo allo spesometro, per costruire nuovi indicatori di evasione.

L’Amministrazione Finanziaria sta sviluppando una nuova forma di compliance con il contribuente: vorrebbe, una volta riscontrate delle incongruenze tra volumi di acquisto e vendita e dati ottenuti con lo spesometro, invitare il contribuente ad autoregolarsi.
L’accertamento non scatterebbe immediatamente, ma passerebbe prima da un atto di coscienza del cittadino, che rimedierebbe a omessi o insufficienti versamenti di imposte.
L’obiettivo del Fisco, dettato dalla nuova Legge di stabilità 2015, è la lotta all’evasione per 15 miliardi di euro per il 2015.

I dati reperibili dallo spesometro – È noto che tutte le operazioni documentate con fattura vadano incluse nel “modello dello spesometro”, anche se di importo inferiore a 3.600 euro (limite valido esclusivamente per le cessioni di beni e prestazioni di servizi, rese e ricevute, per le quali non sussiste l’obbligo di emissione della fattura).
Ne consegue che tutti i lavoratori autonomi, così come gli imprenditori hanno indicato tutte le fatture emesse rilevanti ai fini del tributo, utilizzando il quadro FA, in caso di indicazione dei dati in forma aggregata o il quadro FE, in caso di compilazione del modello in modalità analitica.
Così tutte le fatture di acquisto rilevanti ai fini IVA (quadri FR, ecc.).
Anche la scheda carburante viene inclusa, con le modalità previste per il documento riepilogativo, cioè indicando il numero del documento, l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare complessivo dell’imposta.
Restano fuori, invece, le operazioni di locazione immobiliare, già note al Fisco grazie alla banca dati delle locazioni.

L’evasione emergerà, quindi, grazie a tali controlli incrociati ai fini IVA.
Il Ddl di Stabilità approvato dal governo lo scorso 15 ottobre 2014 e alla firma del Presidente della Repubblica ieri 20 ottobre 2014, pone proprio questi obiettivi all’Amministrazione Finanziaria.
Verranno ricostruiti gli imponibili non dichiarati Iva e successivamente quelli delle altre imposte (Irpef/Ires e Irap).

Profilazione dei contribuenti in base al rischio evasione – È stato stilato un primo campione dei soggetti a più a rischio evasione, grazie alla selezione di casi in cui lo scostamento tra acquisti e volume delle cessioni dichiarate era più evidente.
Dopo un primo scarto dei dati irrilevanti, arrivati con le comunicazioni al fisco, verranno costruiti degli indicatori di evasione, che tengano conto delle realtà peculiari del territorio e delle caratteristiche delle attività.

Revisione dei data base – La pulizia nei data base dell’amministrazione, come ad esempio l’eliminazione del doppio dato (facile da aversi con lo spesometro e con altre comunicazioni obbligatorie) è necessaria anche alla luce della realizzazione della dichiarazione pre-compilata.

Rivisitazione del ravvedimento operoso – La rivisitazione dell’istituto del ravvedimento operoso avverrà con una dilatazione dei tempi e una riduzione delle sanzioni e si realizzerà con una nuova forma di accordo tra Fisco e contribuente.
L’evasore, una volta invitato dall’amministrazione a verificare la propria posizione incongruente, potrà regolarizzarla prima dell’emissione dell’accertamento.
Un Fisco amico, dunque, che adotterà una nuova strategia basata sull’IVA, oltre che sull’estensione del reverse charge, della fatturazione elettronica e del pagamento diretto della Pa nei rapporti con i fornitori privati.

Autore: Redazione Fiscal Focus

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Dott.ssa Silvana Bruce

Dott.ssa Silvana Bruce

Titolare delle studio B&G Italia S.r.l. & Partners Collaboratrice diretta dell’Ambasciata Argentina – Dipartimento Sviluppo Economico

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