Per diverse categorie di soggetti il decreto Cura Italia prevede l’assegnazione di un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020.
Le disposizioni in oggetto non brillano per chiarezza espositiva, ma scorrendo anche la relazione di accompagnamento e gli altri documenti di fonte governativa che supportano la manovra, si evince che da tale beneficio sono esclusi i liberi professionisti iscritti agli ordini.
Tale misura agevolativa risulta infatti destinata ai seguenti soggetti:
– liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata INPS;
– operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo;
– lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione;
– lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente.
Per accedere all’indennità sarà necessario presentare apposita domanda. Essendo stanziato un limite di spesa per ogni categoria, è presumibile che – nel caso in cui le domande superino gli importi previsti -l’indennità verrà ridotta in proporzione.
Come anticipato, l’esclusione dei professionisti iscritti in ordini è desumibile sia dal tenore letterale delle disposizioni che da documenti di fonte governativa. Nello specifico, nel comunicato stampa che accompagna la manovra si legge che l’indennizzo di 600 euro è destinato a una platea di quasi 5 milioni di persone, fra i quali sono compresi i professionisti non iscritti agli ordini, i co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore dello spettacolo, lavoratori agricoli.