+39 035 321724
info@bgitaliasrl.it
flagIngleseflagSpagnolo
flagItaliano
Twitter
LinkedIn
B&G Italia srl
  • Home
  • Identità
  • Servizi
    • Contabilità e bilanci
    • Commercio Internazionale
    • Consulenza amministrativa e commerciale
    • Consulenza Fiscale
    • Consulenza aziendale, societaria e commerciale
    • Consulenza legale
    • Internazionalizzazione delle imprese
      • Articoli di Silvana
      • Progetti conclusi
  • Opportunità d’affari
    • Agroalimentare
    • Design
    • Metalmeccanica
  • Economia & società
  • News 24
  • Contatti

Imu versus TASI: la favola del tributo “light”

16 Settembre 2014silvanaNews
Il tema dell’IMU, prima, e quello della TASI, poi, sono stati utilizzati spesso, da varie fazioni politiche, come baluardo degli interessi dei contribuenti italiani.
La maggior parte degli elettori ha un immobile di proprietà e il più delle volte acquistato con sacrifici.
Una patrimoniale sull’abitazione principale è stata di conseguenza odiata, in quanto vista come una tassa ingiusta.
Compiuta, a fatica, l’opera, da parte dei vari Governi di abolizione dell’IMU sull’abitazione principale, ecco rispuntare un altro tributo, la TASI.
A quel punto il Governo aveva assicurato che il tributo sarebbe stato soft, un’imposizione leggera assolutamente non paragonabile alla mazzata dell’Imu.
Nella realtà, il carico fiscale si è dimostrato il medesimo, anzi in molti casi peggiore di quello passato.

I risultati dello studio UIL –
Il sentore che le rassicurazioni del governo sul minore impatto della Tasi fossero solo populiste era già sorto prima dell’estate, sulla base dei dati relativi alla quota di comuni che hanno deciso per tempo aliquote ed eventuali detrazioni.
I numeri, almeno per ora, parlano chiaro. Dalle rilevazioni effettuate dal servizio politiche territoriali della UIL su 38 città campione (un terzo del totale dei capoluoghi) risulta che la Tasi è più salata dell’IMU.
Nel dettaglio, in 26 città (68,4% del totale) le entrate contabilizzate dai sindaci per la Tasi superano quelle della vecchia Imu sull’abitazione principale.
Solo in 12 città, invece, il gettito risulta inferiore.
Tra gli aumenti maggiori spiccano quelli di Roma, con 71,2 milioni di euro, di Milano, con 25,3 milioni, di Sassari, 6,9 milioni, di Brescia, 3,8 milioni e di Mantova, 3,2 milioni.
In queste città la tasi è stata applicata anche agli altri immobili.
Considerato, però, che quasi tutti i comuni avevano già alzato le aliquote dell’Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale ai livelli massimi (10,6 per mille, tetto d’aliquota Imu + Tasi) e che quindi hanno potuto applicare solo la maggiorazione dello 0,8 per mille destinata alle detrazioni, il risultato cambia poco.
Undici città del campione, comunque, applicano la Tasi solo sull’abitazione principale e anche qui la Tasi è più salata dell’Imu. In particolare a Piacenza il gettito del tributo sui servizi è maggiore di 2 milioni di euro, a Bologna di 1,8 milioni, a Pordenone di 1,2 milioni, a Pistoia di 1,1 milioni di euro e a Siracusa di 764.000 euro.
Tra le città in cui la pressione fiscale della Tasi è minore ci sono sicuramente Torino, con una diminuzione di 34,5 milioni, e Genova a meno 18,2 milioni.
In sostanziale parità è Firenze.Ma se alla fine i conti tra Imu abitazione principale e Tasi fossero anche quasi alla pari, è valsa la pena stare a discutere un anno di Imu sì Imu no, quando tra l’altro molti Comuni hanno o stanno aumentando l’Irpef comunale?
Se per i lavoratori dipendenti gli 80 euro attenueranno l’impatto della Tasi, per 15 milioni di pensionati (spesso proprietari di immobili), la tassa comporterà quest’anno un vero salasso.La beffa – La beffa arriva poi dalle nuove modalità di pagamento degli F24, che dal 1° ottobre 2014, verranno riviste e costringeranno la maggior parte dei contribuenti a rivolgersi ad un professionista abilitato o a recarsi presso l’Agenzia per l’abilitazione.
Per effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 11 D.L. 66/2014, dal 1.10.2014 il pagamento dei tributi (compresi i tributi locali), infatti, potrà essere effettuato mediante il modello F24 cartaceo (presso banche, Poste italiane, Equitalia) solo da soggetti persone fisiche, che debbano versare un saldo pari o inferiore a € 1.000, senza alcuna compensazione.
In tutti gli altri casi è necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) o delle banche/Poste (Home banking o Cbi); l’uso dei servizi telematici di banche o poste è inibito nel caso in cui il modello presenti un saldo a zero per effetto di compensazioni (si potranno utilizzare solo i servizi Entratel o Fisconline).

Autore: Redazione Fiscal Focus

wordpress theme by initheme.com

Condividi:

  • Stampa
  • LinkedIn
  • Skype
  • Twitter
Dott.ssa Silvana Bruce

Dott.ssa Silvana Bruce

Titolare delle studio B&G Italia S.r.l. & Partners Collaboratrice diretta dell’Ambasciata Argentina – Dipartimento Sviluppo Economico

Visualizza Profilo Completo →

B&G Italia S.r.l. - PI 03323770168 Copyright 2016 | Privacy Policy |