L’intensa attività legislativa protrattasi nel 2013 per contrastare la crisi economica in atto, ha prodotto una serie di misure per incentivare gli investimenti delle imprese. Nonostante i buoni propositi del Legislatore, nella stragrande maggioranza dei casi le suddette misure restano inoperose per la mancanza dei Decreti Attuativi.
Credito d’imposta per R&S – È il caso ad esempio del credito d’imposta per gli investimenti in R&S introdotto dal decreto “Destinazione Italia” (D.L. 145/2013). Il credito d’imposta in questione è riconosciuto a tutte le imprese con un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro (disposizione introdotta in sede di conversione).
Non sono previsti ulteriori limiti soggettivi per l’ottenimento dell’agevolazione. A nulla rilevano né la forma giuridica del beneficiario né il settore economico in cui opera né il regime contabile adottato. Il credito d’imposta è fruibile nel limite del 50% degli incrementi annuali di spesa nelle attività di ricerca e sviluppo, registrati in ciascuno dei periodi d’imposta agevolati.
Da tener ben presente che sussiste un tetto minimo di spesa: le spese per attività di ricerca e sviluppo devo ammontare almeno a euro 50.000 in ciascuno dei periodi di imposta agevolati. Il credito potrà essere concesso fino a un importo massimo annuale di 2,5 milioni di euro per ciascuna impresa e nel limite complessivo delle risorse stanziate di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016.
L’agevolazione è tutt’ora inoperosa, mancando il relativo decreto attuativo. Il Decreto attuativo dovrà stabilire tra l’altro le modalità di presentazione dell’istanza telematica, nonché le cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalità di restituzione dell’importo di cui l’impresa ha fruito indebitamente e le eventuali relative maggiorazioni.
Gli incentivi finalizzati a favorire la digitalizzazione e la connettività delle aziende – Con l’art. 6 del D.L. 145/2013 sono state previste misure finalizzate a favorire la digitalizzazione e la connettività delle aziende (micro e Pmi).
In particolare si prevede la concessione di voucher di 10.000 euro alle micro e piccole imprese per l’acquisto di software, hardware, servizi che migliorano l’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga e la formazione qualificata.
Anche in tale caso la misura è inoperosa, in quanto non sono stati emanati i decreti attuativi.
La Nuova Sabatini – L’art. 2 del D.L. 69/2013, meglio noto come “Decreto del Fare”, ha introdotto misure finalizzate ad agevolare gli investimenti (anche mediante operazioni di leasing finanziario) in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica a uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software e tecnologie digitali.
Lo strumento è rivolto alle PMI, operanti in tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca.
La norma del decreto-legge del Fare è stata attuata con il decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, 27 novembre 2013.
La domanda di agevolazione può essere inoltrata fino al 30 giugno 2014, a norma dell’art. 5 del decreto 27 novembre 2013 e secondo quanto precisato dalla successiva circolare del Ministero dello Sviluppo economico 10 febbraio 2014, n. 4567.
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