Potenziamento e collaborazione – Questi ottimi risultati, come anche la polizia tributaria ha sottolineato, sono stati possibili per merito della collaborazione concreta e fattiva con altri organismi istituzionali, oltreché in virtù del rafforzamento di determinati nuclei operativi preposti allo svolgimento di tal genere di attività d’accertamento. Già potenziata quindi grazie all’organizzazione delle nuove squadre provinciali che agiscono in costante collaborazione con la Corte dei Conti e in virtù dell’introduzione di strumenti di cooperazione con altre istituzioni ed enti, la Guardia di Finanza ha potuto conseguire simili risultati anche grazie alla convenzione tra il Comune di Milano, la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate per il contrasto all’evasione fiscale e il protocollo d’intesa con la Regione Lombardia per il coordinamento dei controlli e lo scambio di informazioni su finanziamenti, contributi ed erogazioni pubblici.
Accertamenti e numeri – Dunque, tornando ai numeri portati a galla dalle operazioni della polizia tributaria condotte in Lombardia lo scorso anno, vediamo che queste si sono focalizzate soprattutto su quei fenomeni considerati maggiormente lesivi per il bilancio pubblico. Tali procedure hanno evidenziato che quasi una buona metà dei 20 miliardi di materia imponibile recuperata a tassazione, per un ammontare pari a 10,5 miliardi, può essere fatta risalire a fenomeni di evasione fiscale di tipo internazionale. Il parere della polizia tributaria è che si tratti in genere di casi di ‘esterovestizioni’, vale a dire di fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di società che in realtà operano in Italia, che hanno generato un imponibile di 5,4 miliardi di euro. Questa somma così elevata è stata interamente sottratta a tassazione. In aggiunta a ciò sono state scoperte organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere per 4,6 miliardi di euro, acquisti da operatori situati in Paesi o territori considerati ‘paradisi fiscali’ per circa 230 milioni d euro, nonché casi di ‘transfer pricing’ per un valore pari a 300 milioni di base imponibile. In totale le verifiche condotte dalle Fiamme Gialle in Lombardia hanno portato alla luce 817 evasori totali completamente sconosciuti al Fisco, tra questi figuravano sia operatori privi di partita Iva che attività svolte senza che mai siano state presentate dichiarazioni dei redditi. Per quel che concerne poi la piaga del lavoro sommerso, la polizia tributaria ha scovato ben 2.961 lavoratori irregolari, dei quali 703 sono risultati completamente in nero. Per reati quali dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, presentazioni di dichiarazioni infedeli, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili, nonché indebite compensazioni, sono stati denunciati 3.246 soggetti, dei quali solo 94 arrestati. Gli accertamenti hanno riguardato anche i professionisti e nel complesso in questo caso sono state 322.sul fronte dell’emissione di scontrini e ricevute fiscali sono stati effettuati 46.500 controlli e settemila di tipo fiscale, con l’emersione di 17.831 casi irregolari, pari al 38% del totale. Sulla circolazione delle merci su strada la Guardia di Finanza ha totalizzato 12.500 controlli, che si sono ridotti poi a 3.700 in merito all’identificazioni di soggetti in possesso di beni sintomatici di alta capacità contributiva. Per concludere, l’‘adesione al processo verbale di constatazione’ ha riguardato oltre mille soggetti, tra quelli cui relativi accertamenti hanno portato a galla materia imponibile sottratta a tassazione per oltre un miliardo di euro, che hanno deciso di avvalersi dell’istituto. Nel dettaglio, quando si parla di ‘adesione al processo verbale di constatazione’ ci si riferisce a quel sistema che permette di provvedere direttamente a versare nelle casse dello Stato quanto dovuto, evitando quindi di dover ricorrere a un contenzioso con gli Uffici Finanziari.
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