Il calcolo della mini-imposta non è affatto scontato: qualche complicazione può nascere, dato che vanno considerate le detrazioni, i mesi di possesso e la presenza di figli sia secondo le regole comunali, che secondo i parametri standard, per individuare la differenza tra i due risultati e versarne il 40% quando l’importo supera i 12 euro (o il limite minimo, se diverso, stabilito dalla delibera comunale).
L’imposta una tantum «straordinaria», nata a causa della mancata copertura necessaria ad abolire completamente l’Imu 2013 sull’abitazione principale, è caratterizzata da molte incertezze e inciampi applicativi.
Non finisce qui, ma anche in futuro si continuerà ad avere a che fare con la mini-IMU, in quanto sarà probabilmente detraibile dalla Tasi, a patto che lo stabiliscano i Comuni.
Le regole da seguire per il calcolo
1. Il primo passo per non sbagliare è verificare se il comune ha deliberato un’aliquota sull’abitazione principale superiore a quella standard del 4 per mille.
I Comuni avevano tempo fino al 30 novembre 2013 per fissare le aliquote IMU. Ai fini del calcolo vale l’ultima decisione, che va individuata sul sito comunale, a nulla rilevando quanto riportato sul sito del MEF.
2. Vanno individuati gli immobili soggetti alla mini-IMU. Sono soggetti alla mini-imposta tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale (e pertinenze) e immobili assimilati alla stessa (dal legislatore nazionale o dai regolamenti e delibere comunali). Le assimilazioni ex lege sono quelle degli immobili:
• non locati di anziani o disabili ricoverati in case di cura;
• immobili dei residenti all’estero;
• immobili dei militari e delle forze armate (queste ultime con una procedura di calcolo diversa rispetto agli altri).
Il comune può aver previsto l’assimilazione per gli immobili in comodato ai figli o parenti.
3. La base di calcolo è la rendita catastale dell’abitazione principale e delle pertinenze, rivalutata del 5% e moltiplicata per 160, ma vanno applicate aliquote e detrazioni statali e comunali. Una volta determinata l’IMU annua dovuta in base all’aliquota e alle detrazioni comunali, si determina l’IMU annua in base all’aliquota statale (0,4%) e alle detrazioni statali. Il 40% della differenza tra i due importi, arrotondato all’unità di euro, va versata entro il 24 gennaio 2014 con il codice tributo “3912”, barrando la casella saldo e riportando 0101 nella casella rateazione – anno di riferimento 2013.
4. Verificare la soglia minima – Se il risultato ottenuto è inferiore ai 12 euro (o al limite diverso stabilito dal comune) nulla va versato.
In caso di comproprietà la soglia va verificata sull’importo dovuto da ogni contitolare e non sul totale.
Se ad esempio un contribuente, essendo proprietario al 100% di un immobile adibito ad abitazione principale con relativa pertinenza, nel 2013 non ha versato né la rata di acconto né quella di saldo, ora dovrà procedere al calcolo della mini imposta, se il comune su cui sono ubicate le unità ha innalzato l’aliquota al di sopra del 4 per mille.
Ipotizzando si tratti del comune di Teglio Veneto, che ha fissato l’aliquota al 6 per mille, e stabilendo che le rendite ammontano complessivamente a 750 euro, per calcolare l’importo da versare vanno seguiti i seguenti passaggi:
1. IMU teoricamente dovuta in base sia all’aliquota del 6 per mille: si considera la rendita di 750 euro, rivalutarla del 5 per cento (750 x 1,05= 787,50) e moltiplicarla per 160 (787,50 x 160= 126.000,00). L’importo così ottenuto rappresenta la base imponibile da moltiplicare per le aliquote. Considerando l’aliquota del 6 per mille e la detrazione base di 200 euro, l’importo dovuto sarebbe pari a 556,00 euro.
2. IMU teorica dovuta in base all’aliquota standard del 4 per mille e la detrazione base di 200 euro,: si considera la rendita rivalutata e moltiplicata per 160 (787,50 x 160= 126.000,00), una volta moltiplicata per l’aliquota standard e considerata la detrazione, si ottiene l’importo di 304,00 euro.
3. La differenza tra i due importi, pari a 252,00, è l’ammontare su cui applicare il 40 % (556,00-304,00=252,00 x 40%= 100,80). L’importo finale da versare sarà quindi, con l’arrotondamento, di 101,00 euro.
Importi minimi da verificare – Va fatta attenzione ai piccoli importi risultanti dal calcolo. La mini-Imu da versare entro il 24 gennaio 2014 in alcuni casi sarà tutt’altro che “mini” e arriverà a superare i 100 o 150 euro. Ma nella maggior parte delle situazioni, l’importo sarà quasi pari alla soglia minima al di sotto della quale nulla è dovuto.
Se il Comune non ha stabilito una soglia diversa, vale la regola stabilita dal legislatore nazionale, secondo cui si paga solo importi superiori ai 12 euro.
Ma non è detto che la decisione municipale sia così facile da trovare: potrebbe trovarsi nella delibera Imu 2013, in quella approvata nel 2012, oppure nel regolamento Imu, o ancora nel regolamento sulle entrate locali.
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