Con il decreto fiscale che comprende più di 40 articoli che vanno: dall’addio agli studi di settore, alla lotta all’evasione Iva, alla riduzione di alcune comunicazioni al fisco, e alla nuova voluntary disclosure. Per quanto riguarda la voluntary bis, si discute su come applicarla, nel migliore dei modi al denaro contate, certamente si farà, ma saranno inasprite le punizioni a chi certifica il falso. In pratica, le punizioni, saranno più pesanti per i contribuenti che dichiarano che le somme da regolarizzare sono frutto di evasione, mentre gli organi di controllo (Agenzia e Guardia di Finanza), scoprono che, invece, sono somme di denaro ascrivibili ad altri tipi di reato come, il riciclaggio. Si va anche verso l’addio agli studi di settore, infatti a
partire dal 2017, arriveranno gli indici di affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi. Successivamente con un Decreto dell’Economia si va a fissare la modalità e termini per l’eliminazione della rilevanza ai fini dell’accertamento degli studi di settore e dei parametri. Già avviata la fare di sperimentazione, che porterà progressiva eliminazione delle risultanze di Gerico come strumento di
accertamento per trasformarle in strumento di compliance. Verranno cancellati anche alcuni obblighi di comunicazione al fisco tra cui: obbligo dell’avvenuta registrazione delle fatture d’acquisto con San Marino; l’invio dei dati delle operazioni con controparti collocate in Paesi black list; e si riducono gli obblighi sugli elenchi Intrastat. E si va verso una riapertura al versamento con F24 cartaceo
per i non titolari di Partita Iva.
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