Il contribuente potrà quindi scegliere di saldare in un’unica soluzione oppure aderire al piano di pagamento più adatto alle sue esigenze e alle sue disponibilità economiche.
Un nuovo passo avanti, dunque, per migliorare il rapporto con i contribuenti, i quali non dovranno più recarsi allo sportello o simulare il piano di ammortamento dal sito Internet, ma potranno avere a disposizione tutti gli elementi per decidere come pagare già all’atto della notifica della cartella.
La novità è stata introdotta soprattutto in considerazione dell’elevatissimo numero di rateizzazioni richieste dai contribuenti. Come annuncia la stessa Equitalia, infatti, nel mese di luglio 2014 si è registrato il record di 156 mila richieste, con una media settimanale pari a circa il doppio di quella registrata nei primi sei mesi dell’anno.
Alla data del 18 agosto 2014 erano quindi attive 2,4 milioni di rateazioni per un controvalore di 26,6 miliardi di euro. In poche parole, più della metà delle riscossioni di Equitalia oggi avviene tramite il pagamento dilazionato.
Le altre novità
Equitalia, con i suoi due comunicati stampa ha introdotto novità rilevanti in tema di riscossione tributaria.
Sempre nell’ottica della semplificazione, oltre ai piani di rateazione direttamente in cartella, è stata prevista la notifica a mezzo Pec delle cartelle per tutti i titolari di partita Iva.
Come annunciato infatti con il comunicato stampa del 26 agosto 2014, dopo le società di persone e di capitali, la notifica delle cartelle di pagamento attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC) si è estesa anche alle persone fisiche titolari di partita Iva (ditte individuali).
Un’iniziativa, questa, che se da un lato permette ai contribuenti di verificare in tempo reale i documenti inviati da Equitalia e di conoscere con esattezza giorno e ora della notifica, dall’altra potrebbe comportare notevoli problemi, ove il contribuente non provveda al controllo costante della sua casella di posta elettronica certificata.
Il rischio è infatti quello che la cartella non possa essere più impugnata decorsi i 60 giorni dalla notifica correttamente avvenuta e, magari, nello stesso lasso di tempo, il contribuente non abbia mai consultato la sua casella Pec, rimanendo completamente all’oscuro della cartella ricevuta.
La cartella di pagamento
Sempre più attenzione, dunque, dovrà essere riservata alla lettura della casella pec, per monitorare l’arrivo delle cartelle di pagamento. Cartelle che sono diventate, negli anni, sempre più ricche di informazioni, e che consentono ora ai contribuenti di poter sin da subito valutare la migliore soluzione per provvedere al pagamento (ovviamente, ove gli importi siano dovuti).
La rateizzazione
Come ricorda anche Equitalia nel suo comunicato stampa, è possibile ottenere un piano di rateizzazione straordinario fino a 120 rate (10 anni) oppure ordinario a 72 rate (6 anni).
I piani sono alternativi per cui, in caso di mancata concessione di una dilazione straordinaria, si può chiedere una rateazione ordinaria.
È molto importante richiedere tempestivamente una rateizzazione degli importi dovuti, in quanto, finché i pagamenti sono regolari, il contribuente non è più considerato inadempiente e può ottenere il Durc e il certificato di regolarità fiscale per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni.
Inoltre il contribuente che paga a rate è al riparo da eventuali azioni cautelari o esecutive (fermi, ipoteche, pignoramenti), sebbene la rateizzazione non possa consentire la revoca delle misure cautelari in precedenza adottate.
È inoltre possibile chiedere una proroga dei piani di rateizzazione, ordinari e straordinari, sebbene ciò sia consentito per una sola volta.
La proroga richiesta potrà esser ordinaria (in questo caso vengono concesse ulteriori 72 rate) oppure, in presenza dei requisiti previsti, può essere richiesta una proroga straordinaria (massimo 120 rate).
A ogni buon conto, si ricorda che si decade dal beneficio della rateazione in caso di mancato pagamento di otto rate anche non consecutive.
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