L’erogazione – Dunque, i decreti comunemente indicati come ‘sblocca debiti’ avevano disposto l’erogazione complessiva di 27,2 miliardi di euro, dei quali 24,5 erano già stati resi disponibili e ai quali tra luglio e dicembre 2013 lo Stato ha aggiunto ben 21,6 miliardi di euro, provvedendo così a ridurre il livello di indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche che nel corso degli anni non hanno pagato i beni e i servizi messi a loro disposizione dalle aziende. Il Tesoro sottolinea che queste ultime erogazioni possono essere mediamente quantificate in 3,6 miliardi al mese concentrati nel secondo semestre del 2013. Inoltre a circa 2,3 miliardi di euro ammonta la richiesta complessiva avanzata da cinque delle regioni assegnatarie dei fondi. A ciò la nota del dicastero economico aggiunge che “per quanto riguarda la prima fase, disposta dal DL 35, gli enti debitori hanno acquisito risorse per 18,5 miliardi e hanno effettuato pagamenti per 16,5 miliardi (corrispondenti al 84% delle risorse stanziate). Per quanto riguarda l’ulteriore tranche di fondi disposti dal DL 102, gli enti debitori hanno acquisito risorse per 6 miliardi, dei quali 5,1 risultano già pagati ai creditori. Sulla scorta dei fondi già assegnati nel 2013, in questi primi giorni del 2014 sono ancora in pagamento circa 2,9 miliardi”.
La soddisfazione del ministro – Dopo i venti contrari che hanno visto levare le proteste di alcune associazioni di categoria, tra le quali la Cgia di Mestre, che appunto recriminava il ritardo nell’illustrare i dati del saldo, il ministro Saccomani si è potuto avvalere di un clima tranquillo nel quale esprimere il proprio parere denso di soddisfazione. “Devo ringraziare tutti gli uffici coinvolti nel Ministero dell’Economia e delle Finanze così come i vertici politici e i funzionari degli enti locali che hanno compreso l’importanza di questa operazione: abbiamo immesso nell’economia reale liquidità vera al ritmo di 3,6 miliardi di euro al mese tra luglio e dicembre; abbiamo messo a disposizione dell’economia l’equivalente di 1,6 punti di PIL. Credo che il risultato del terzo trimestre 2013, per il quale abbiamo registrato che la caduta del PIL si è arrestata, e il segno positivo che ci aspettiamo di registrare per il quarto trimestre, siano anche il frutto dell’impegno profuso in questa operazione.» Ha quindi aggiunto: «Abbiamo dedicato la massima attenzione alla fase di attuazione di un provvedimento cruciale per favorire la ripresa economica. Iniziative di questo tipo spesso naufragano perché una volta varata la norma e fatto un annuncio si presta scarsa attenzione alla fase discendente, quella dove si incontrano difficoltà e si corre il rischio di impantanarsi nell’inefficienza. Così l’apparato dello Stato dimostra di mettersi al servizio della comunità”, ha chiarito il ministro.
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