Laddove la dichiarazione Iva annuale 2016 abbia chiuso con un saldo a credito, sorge il problema di come evidenziare questo credito nella Comunicazione, e come evidenziarne altresì la “storia” nei diversi casi di utilizzo in verticale IVA su IVA, oppure utilizzo orizzontale (ovvero in F24) od ancora utilizzo che potremmo definire “dinamico”, ovvero in F24 ed in verticale, con decisioni in merito alla destinazione del credito che possono anche variare in corso d’anno.
Alcuni esempi pratici possono aiutare a meglio comprendere. Ipotizziamo il caso di una azienda a liquidazione IVA trimestrale che presenti una dichiarazione IVA annuale 2016 con saldo a credito di 14mila euro. Intanto occorre ricordare che in questa fattispecie, essendo il credito inferiore a 15mila euro, e verificando che la dichiarazione sia stata correttamente presentata ante DL50 (24 aprile 2017) e non successivamente integrata o corretta, il credito è liberamente utilizzabile in compensazione orizzontale in F24, senza necessità di visto di conformità. Il nuovo tetto di obbligo di visto – ribassato a 5mila euro – scatta infatti a partire dal DL50, ovvero per i dichiarativi presentati dopo il 24 aprile 2017.
Supponiamo ora che l’impresa abbia deciso di portare il credito interamente in F24 (per esempio per “metterlo da parte” per le imposte di giugno). In tal caso, nella liquidazione periodica del I trimestre, al rigo VP9 – Credito anno precedente – non sarà indicato alcun importo. Occorre infatti focalizzare l’attenzione che il rigo VP9 interessa il credito (o quella parte di credito) 2016 che si è scelto di portare in detrazione IVA su IVA. E ipotizziamo altresì che la liquidazione del periodo (come si è detto non influenzata dal credito del periodo precedente) evidenzi un credito di 1000 euro.
Nel trimestre successivo, nella comunicazione periodica sarà ovviamente riportato il credito del periodo precedente, ovvero i 1000 euro, al rigo VP8. Ipotizziamo che dei 14mila euro di credito al 31/12/2016, l’azienda abbia effettivamente utilizzato in compensazione orizzontale soli 10mila euro. Residuano 4mila euro, che supponiamo l’azienda voglia riportare in ambito IVA su IVA. In tal caso i 4.000 euro troveranno accoglimento al rigo VP9 della comunicazione relativa al II trimestre 2017, e concorreranno con i 1.000 maturati nel trimestre precedente, a determinare la liquidazione del periodo.
Potrebbe anche verificarsi il caso opposto. Ipotizziamo un credito al 31/12/2016 sempre di 14mila euro, che l’azienda in sede di prima comunicazione riporta interamente IVA su IVA, chiudendo il periodo con un credito di 16 mila euro (dato pertanto dai 14mila a riporto più duemila maturati nel primo trimestre). Nel corso del trimestre successivo si avrà al campo VP8 il riporto del credito del periodo precedente, ovvero 16mila euro.
Supponendo che le risultanze del secondo trimestre evidenzino un credito ancora in crescita l’azienda ben potrebbe avere interesse ad estromettere dalla gestione IVA su IVA, in toto od in parte, i 14mila euro che derivano dal 2016, per destinarli alla compensazione con altri tributi. In tal caso sarà necessario indicare la somma che si vuole mettere a disposizione per la compensazione in F24 al rigo VP9 e con segno negativo. Supponendo di volerlo fare per un importo di 5mila euro, il rigo VP9 riporterà -5.000, ed il saldo finale di periodo ovviamente dovrà tener conto di queste minori somme che sono “uscite” dalla gestione verticale IVA su IVA per essere messe a disposizione per la compensazione in F24.
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