Aumenta il limite per la circolazione del contante
Il giorno di Carnevale, quasi che il Legislatore volesse mostrare la sua faccia burlona, fu annunciata una nuova imposta di bollo sui versamenti in contanti agli sportelli bancari per importi superiori a 200 euro.
La notizia fu smentita dal Mef lo stesso pomeriggio.
Il Presidente del Consiglio, sempre nella stessa occasione, aveva tuttavia anticipato anche l’imminente aumento della soglia prevista per la circolazione del contante.
Il nuovo limite si sarebbe attestato sui 3.000 euro, come negli altri Paesi Ue.
Appare chiaro come i due annunci siano di segno diametralmente opposto: lotta sempre più forte, da un lato, e maggiore apertura dall’altro.
Insomma, a volerla dire tutta, non ci è perfettamente chiaro cosa bolla in pentola, ma di una cosa si può avere la certezza: al centro dell’attenzione sono ritornate le norme sulla circolazione del contante.
D’altronde, le norme in tema di tracciabilità dei pagamenti sono abituate ad essere continuamente riformulate, nella vana speranza di poter arginare completamente il fenomeno dell’evasione fiscale.
Ma il prodotto finale di queste opere di riforma spesso è di così difficile attuazione che lo stesso Governo finisce per disattendere le disposizioni.
Come non ricordare, a tal proposito, la famosa norma che obbligò alla tracciabilità il pagamento dei canoni di locazione a uso abitativo: dopo una prima corsa ai ripari da parte dei proprietari e degli inquilini arrivò puntuale la smentita del Tesoro, il quale chiarì che la tracciabilità poteva essere garantita anche con una semplice ricevuta cartacea.
Ancor più enigmatica è stata la vicenda della tracciabilità richiesta nel settore dell’autotrasporto delle merci: qui non è intervenuta nessuna smentita ufficiale (se non alcune prese di posizione) e la disposizione è rimasta praticamente lettera morta.
In attesa di riforme è anche il settore del pagamento in contanti da parte dei turisti stranieri: dopo un primo tira e molla si è giunti finalmente ad una disciplina di deroga appositamente designata per i pagamenti da pare dei turisti extra-Ue, mentre ancora da emanare sono le norme che riguardano le transazioni in contanti per i cittadini europei.
Con il dl competitività dello scorso luglio era stato infatti previsto che i commercianti potessero applicare, proprio nei confronti dei cittadini europei, il limite alla circolazione del contante previsto nel Paese di residenza di questi ultimi. Anche quest’ultima disposizione, però, non ha mai visto la luce.
Sempre per completezza merita di essere ricordato il famoso “obbligo Pos”, oggetto di numerosi dibattiti e al centro di aspre polemiche, ma che oggi rappresenta semplicemente un obbligo senza sanzione, e, quindi, priva di qualsiasi attuazione.
Infine (e qui, lo promettiamo, concludiamo la rassegna) merita di essere richiamata l’apposita disciplina disegnata per le spese condominiali.
Dal 18 giugno 2013, infatti, è in vigore la nuova disciplina civilistica del condominio, che ha introdotto, tra l’altro, anche l’obbligo in capo all’amministratore di accendere e di porre in uso un conto corrente bancario o postale intestato al condominio, nel quale devono transitare tutte le somme percepite dai condòmini o da terzi, nonché quelle a chiunque erogate per conto del condominio.
Anche in questo caso il Mef è intervenuto chiarendo che la finalità di conservare traccia delle transazioni in contante può ritenersi soddisfatta fornendo una prova documentale, comunque formata, purché chiara, inequivoca e idonea ad attestare la devoluzione di una determinata somma di denaro, così come in precedenza previsto per i canoni di locazione.
Una possibile spiegazione
Nei giorni scorsi abbiamo avuto più volte modo di ricordare come la lotta all’evasione passi necessariamente per la drastica riduzione della circolazione del contante.
Come possiamo quindi spiegare questo possibile apertura da parte del Governo?
Ebbene, tutto può essere spiegato guardando quella che è la situazione degli altri Paesi europei, nei quali, sebbene il limite previsto sia più alto, il ricorso al contante è decisamente inferiore.
Ecco quindi che l’Italia potrebbe decidere di seguire la scia degli altri Paesi, affiancando alla disciplina antiriciclaggio nuove disposizioni in tema di fatturazione elettronica e di scontrino online, le quali potrebbero prevedere anche l’introduzione di specifici crediti d’imposta per favorire i commercianti che decidano di optare per la trasparenza.
http://www.fiscal-focus.info/fisco/contante-aumenta-il-limite-di-circolazione,3,26435
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