Entro tale data, proroga permettendo (diversamente occorrerà sbrigarsi per ottemperare entro il termine originariamente previsto e a tutt’ora in vigore, ovvero il 31 maggio) tutti i soggetti obbligati dovranno predisporre nel formato XML il file contenente i dati da trasmettere, firmarlo ed inviarlo.
Nel merito dei dati da inviarsi non c’è molto da dire. Si tratta, come ben sappiamo, di uno sunto estremamente ridotto delle liquidazioni IVA: totale operazioni attive, totali operazioni passive, Iva esigibile del periodo – attenzione, quindi, ad indicare l’IVA effettivamente esigibile nel periodo oggetto di dichiarazione, che può differire da quella che emerge dalle fatture registrate nel periodo, ad esempio nel caso di opzione ‘Iva per cassa’-, IVA detraibile di periodo, credito periodo precedente (nel caso del primo periodo, quello che si è scelto di portare in detrazione IVA su IVA) ed eventuali interessi dovuti per la liquidazione trimestrale in caso di debito. Il risultato della comunicazione, in buona sostanza, rappresenta il saldo della liquidazione del periodo, a credito o a debito.
Lo scopo dichiarato di questa comunicazione è quello di monitorare, con maggiore prontezza, la movimentazione IVA e, presumibilmente, ‘tenere d’occhio’ con maggiore celerità la regolarità dei versamenti. È lecito immaginare che, avendo a disposizione in anticipo i dati delle liquidazioni IVA, senza dover attendere la Dichiarazione Iva annuale, l’Amministrazione sarà posta nelle condizioni di inviare con maggiore celerità preavvisi per mancato pagamento nei termini (con buona pace dei termini di ravvedimento prolungati di due anni).
Passando alla fase operativa, il file XML, contenente i dati sinteticamente sovra esposti, potrà essere predisposto o avvalendosi dell’apposito software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, oppure utilizzando gli innumerevoli software gestionali in circolazione, purché gli stessi siano in grado di produrre un file conforme alle specifiche tecniche. Ottenuto il file, nel “vecchio” sistema si sarebbe proceduto alla fase di autentica, e successivo invio tramite Desktop Telematico (prima ancora con Entratel). È a questo punto che entra in gioco la vera novità: il file XML, prima di essere inviato, dovrà essere firmato. Come?
Due sono le strade concesse: apposizione di sottoscrizione digitale (ovvero utilizzando una smart card o un token usb ovverlo la chiavetta contenente la firma elettronica, come, ad esempio, si fa per il deposito dei bilanci), oppure utilizzando un nuovo strumento messo a disposizione all’interno del Desktop Telematico e Entratel Multifile: la firma elettronica. In sostanza, avendo Desktop
Telematico adeguatamente configurato, grazie alla nuova funzionalità introdotta ed il possesso delle credenziali telematiche sarà possibile “sigillare” il file con una firma elettronica generata dal software stesso.
Superato lo scoglio della firma, occorre ricordare che cambia anche la piattaforma di trasmissione. Gli intermediari, abituarti a spedire tramite Desktop Telematico, dovranno prendere familiarità con la nuova piattaforma Fatture e Corrispettivi, che è stata adeguata negli ultimi giorni alle richieste avanzate dagli intermediari stessi (le modalità di accesso sono già state approfondite in un nostro precedente intervento). È infatti ora possibile (mentre non lo era inizialmente) prevedere la predisposizione di un file zippato contenente più XML (quindi più dichiarazioni di soggetti diversi). Questa ‘cartellina’ (e non i singoli file in essa contenuti) sarà l’unica sulla quale apporre la sottoscrizione digitale e, successivamente, ad essere spedita.
A corredo c’è da dire che la piattaforma Fatture e Corrispettivi non è l’unico canale attraverso il quale è possibile trasmettere. È previsto infatti che la trasmissione possa anche avvenire tramite un canale accreditato web service che colloqui con il sistema di Interscambio dati, oppure tramite canale FTP. Tutte definizioni più adatte ad esperti software che a esperti in materia fiscale, che potremmo cercare di tradurre, in maniera forse più comprensibile, come canali di trasmissione che, rispettando determinate specifiche tecniche, possono comunicare con l’Agenzia delle Entrate. Si tratta della scelta che genericamente hanno deciso di intraprendere le diverse Software House, permettendo di fatto di ottenere modalità di trasmissione apparentemente simili a quelle precedenti, mentre, ‘dietro le quinte’, il sistema del nostro computer colloquia in maniera del tutto nuova con il sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
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