Lo Statuto del contribuente – Anche sul fronte dello Statuto del contribuente la situazione non è sempre limpida, anzi si sta facendo strada l’ipotesi della costituzionalizzazione di alcune norme presenti nella Legge n. 212/2000. “C’è da tempo un dibattito circa l’opportunità di una costituzionalizzazione di alcuni suoi [dello Statuto del contribuente n.d.r.] principi. Magari non tutti, ma i principali”. Zanetti parla della costituzionalizzazione come della possibilità di fare un ulteriore salto di qualità.
Semplificazione e delega fiscale – Meno entusiastico è il focus sulla semplificazione e sulla delega fiscale. In merito a quest’ultima, nello specifico, il parere del sottosegretario è che il governo non abbia proceduto in maniera ottimale. Una sorta di mea culpa lucido e consapevole. “Ci siamo presi una proroga, ciononostante una parte consistente della delega non viene di fatto attuata e tra le parti che attuiamo alcune sono meno innovative di quello che potrebbero essere, soprattutto sul fronte della semplificazione. Questo accade perché purtroppo è ancora troppo forte l’incidenza delle Agenzie fiscali, in particolare dell’Agenzia delle Entrate, nel processo di produzione normativa”. In sostanza, il terreno potenziale nel quale una legge potrebbe concretamente attecchire sarebbe quello in cui la politica legifera e i soggetti deputati al controllo, appunto, controllano. “Ci sono dei passi avanti, però anche qui ancora troppo timidi. Io resto convinto che al di là delle riforme fiscali che hanno per oggetto i cambiamenti normativi, la vera riforma di cui si necessita in questo Paese è il cambiamento della macchina fiscale. Dopo quindici anni di esperienza agenziale che ha visto frutti importanti sul fronte della lotta all’evasione, ma che deve vedere questi enti concentrati solo sulla parte operativa, riportando invece al MEF e quindi sotto il controllo della politica le attività di produzione normativa, d’interpretazione normativa. Cioè la politica fiscale!”.
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