Legge di stabilità – Con le modifiche portate dalla Legge di Stabilità 2014 la detrazione per l’acquisto di mobili, oltre ad essere prorogata a tutto il 2014, aveva subito un nuovo vincolo: le spese agevolate non potevano “essere superiori a quelle sostenute” (cioè pagate) per i “lavori di ristrutturazione” dei fabbricati da arredare. La nuova disposizione aveva, in sostanza, limitato le spese per gli arredi e gli elettrodomestici all’importo pagato per la ristrutturazione del fabbricato da arredare.
Eliminazione del tetto – Il D.L. 151/2013 (Salva Roma bis) aveva poi annullato, prima ancora che diventasse operativa, la novità introdotta dalla Legge di Stabilità. La modifica da essa apportata sarebbe, infatti, entrata in vigore dal 1° gennaio. Il D.L. 151/2013, entrato in vigore il 31 dicembre, aveva però cancellato l’ultimo tetto introdotto. Tale decreto era poi decaduto con il conseguente ritorno in vigore del requisito di spesa previsto dalla Legge di Stabilità (comma 139, lettera d, Legge 147/2013).
Cdm del 12 marzo – Successivamente tra i provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri del 12 marzo figurava nuovamente l’eliminazione del nuovo tetto. Il Governo quindi aveva rimediato riproponendo la norma prevista nel D.L. 151/2013 (poi decaduto). Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del Decreto Legge varato dal governo è arrivato un nuovo colpo di scena: la norma che eliminava il tetto è stata eliminata dal Quirinale.
Modifica – La modifica è di nuovo pronta, infatti, dopo una serie di annunci da parte del governo dove veniva promessa l’imminente eliminazione del nuovo tetto, è stato approvato al Senato l’emendamento per rimuovere i vincoli imposti dalla legge di Stabilità al bonus mobili e recuperare le regole del 2013.
Emendamento al “Decreto casa” – Inizialmente respinto per estraneità di materia da parte del presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Altero Matteoli, la modifica è confluita nel testo della legge di conversione del decreto con il Piano casa, che ha avuto ieri il via libera dall’Aula del Senato. Le modifiche congelate la scorsa settimana per mancanza di copertura hanno infatti avuto il via libera senza ulteriori inasprimenti fiscali. Il provvedimento riconferma che dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici sono computabili ai fini delle detrazioni d’imposta per le ristrutturazioni edilizie. La legge di conversione deve essere approvato anche dalla Camera entro il 27 maggio, pena la decadenza del decreto.
Le altre novità del decreto casa – Se il bonus mobili appare essere una delle novità più importati, non dobbiamo dimenticare come il decreto casa, così come licenziato dal Senato, contenga anche altre importanti novità.
Oltre alla “detrazione Irpef rafforzata” per inquilini degli alloggi sociali e alle nuove norme in tema di vendita di alloggi pubblici da parte dei comuni, particolare rilevanza assume la nuova aliquota della cedolare secca, pari al 10%, estesa anche ai Comuni che hanno subito calamità naturali (quindi non più soltanto a quelli ad alta tensione abitativa).
Sembra inoltre che possano tirare un sospiro di sollievo gli inquilini che avevano registrato i contratti in nero con il canone ridotto a un importo pari a tre volte la rendita catastale: nonostante la sentenza 50/2014 della Corte costituzionale, non sarà possibile imporre la fine della locazione o richiedere lo sfratto, in quanto i mini-canoni avranno effetto fino al 31 dicembre 2015.
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