Bonus mobili – Con il D.L. 4 giugno 2013, n. 63 convertito con modificazioni dalla Legge 3 agosto 2013, n. 90, il Legislatore ha introdotto una specifica detrazione Irpef, nella misura del 50%, con riferimento a determinate spese “di arredamento” sostenute nell’ambito di interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Presupposti – Le condizioni per poter beneficiare del bonus mobili sono sostanzialmente due: 1. l’esecuzione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio con sostenimento di una spesa per cui si fruisce della detrazione del 50%; 2. l’acquisto di mobili destinati all’arredo dell’immobile oggetto dell’intervento.
Spesa – La detrazione relativa alle spese per arredo, è riconosciuta nella misura del 50% su un ammontare complessivo massimo di € 10.000,00 (mobili + elettrodomestici) da ripartire in dieci anni. Con le modifiche portate dalla Legge di Stabilità 2014 la detrazione in questione, oltre ad essere prorogata a tutto il 2014, aveva subito un nuovo vincolo: le spese agevolate non potevano “essere superiori a quelle sostenute” (cioè pagate) per i “lavori di ristrutturazione” dei fabbricati da arredare. La nuova disposizione aveva, in sostanza, limitato le spese per gli arredi e gli elettrodomestici all’importo pagato per la ristrutturazione del fabbricato da arredare.
Eliminazione del tetto – Il D.L. 151/2013 (Salva Roma bis) aveva poi annullato, prima ancora che diventasse operativa, la novità introdotta dalla Legge di Stabilità. La modifica da essa apportata sarebbe, infatti, entrata in vigore dal 1° gennaio. Il D.L. 151/2013, entrato in vigore il 31 dicembre, aveva però cancellato l’ultimo tetto introdotto. Tale decreto era poi decaduto con il conseguente ritorno in vigore del requisito di spesa previsto dalla Legge di Stabilità (comma 139, lettera d, Legge 147/2013).
Cdm del 12 marzo – Successivamente tra i provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri del 12 marzo figurava nuovamente l’eliminazione del nuovo tetto. Il Governo quindi aveva rimediato riproponendo la norma prevista nel D.L. 151/2013 (poi decaduto).
Gazzetta Ufficiale – Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del Decreto Legge varato dal governo arriva un nuovo colpo di scena: la norma che eliminava il tetto è stata fatta saltare dal Quirinale. Secondo la Presidenza della Repubblica, si tratta di una norma identica a quella già contenuta nel decreto legge Salva Roma-bis (D.L. 151/2013), decaduto. E come noto la reiterazione delle norme dei decreti legge è da molti anni vietata dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale (la n. 360 del 1996 la prima sentenza della Consulta).
Torna il tetto – Senza un ulteriore intervento legislativo, pertanto, la spesa per l’acquisto degli arredi non possa mai essere superiore al conto dei lavori di ristrutturazione. Ad esempio, chi ha speso 3.000 euro per rifare da zero l’impianto elettrico di casa, potrà applicare la detrazione al massimo su 3.000 euro (anziché 10.000) di fatture per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
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