Un incontro, questo, ricco di spunti e occasioni di riflessione. Parlare infatti soltanto della presentazione delle nuove linee guida del notariato in materia di antiriciclaggio sarebbesicuramente riduttivo: moltissimi i punti toccati, dall’analisi delle future prospettive in materia di antiriciclaggio (con la IV Direttiva alle porte), alla rilevanza delle disposizioni penali in tema di autoriciclaggio (ancora molto discusse ma sempre rinviate), senza dimenticare alcuni focus sui casi pratici più complessi (come, ad esempio, i trust e le prestazioni collegate ai Paesi c.d. “Black-list”).
I nuovi profili della criminalità organizzata – In occasione del Convegno, tenutosi venerdì 11 aprile, l’attenzione si è concentrata sui soggetti che si celano dietro i più importanti clan mafiosi: nuove figure professionali capaci di far sparire immense fortune con pochi e abili movimenti di denaro.
I professionisti assumono quindi un ruolo essenziale in questo contesto: solo loro, con il loro sapere tecnico, possono comprendere alcuni dei sofisticati meccanismi che si celano dietro le organizzazioni malavitose.
Le linee guida del Consiglio nazionale del Notariato – Dopo il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e la Banca d’Italia, anche il Consiglio nazionale del notariato si dota delle proprie linee guida in materia di antiriciclaggio: un documento predisposto dal Gruppo Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato, il quale si è confrontato, a tal fine, anche con il Mef, l’Uif e la Guardia di Finanza.
Le nuove linee guida, che dovranno guidare l’attività dei notai, pena l’applicazione delle sanzioni previste per l’inosservanza dei principi di deontologia professionale, sono incentrate sulle peculiarità dell’attività notarile.
Particolare importanza rivestono i temi dell’adeguata verifica della clientela, e l’analisi del profilo del rischio, ma viene precisato che, in ogni caso, non è richiesto al notaio di svolgere indagini esterne che esulano dalla prestazione notarile.
Fondamentali anche le misure organizzative, in quanto è richiesto al professionista di fornire istruzioni ai collaboratori che si confrontano con i clienti nella fase dell’identificazione, nonché ai dipendenti che si occupano della fase di archiviazione e registrazione nei repertori notarili.
A tal proposito deve inoltre essere sottolineato come gli obblighi di tenuta di atti e repertori notarili sianostati ritenuti sufficiente anche ai fini degli adempimenti connessi alla disciplina antiriciclaggio: per tale motivo i notai dovranno dotarsi di un registro della clientela e dovranno preoccuparsi degli specifici obblighi di conservazione soltanto con riferimento alle attività non notarili.
Anche con riferimento all’identificazione del cliente devono ritenersi valide le disposizioni già contenute nella legge notarile, ragion per cui dovrà ritenersi necessario il rispetto delle generali regole in tema di identificazione della clientela ai fini antiriciclaggio solo in occasione delle prestazioni che non sono finalizzate al ricevimento di un atto notarile.
Ampio spazio è stato inoltre riservato anche al tema della segnalazione delle operazioni sospette: anche ai notai viene prescritto di tenere traccia scritta di tutti quegli elementi che abbiano spinto il professionista a non effettuare la segnalazione delle operazioni sospette, sebbene fossero emerse alcune anomalie in occasione dell’adeguata verifica della clientela.
wordpress theme by initheme.com