Domani, 1 luglio 2017 nasce “Agenzia delle Entrate-Riscossione”, il nuovo ente pubblico della riscossione che prenderà il posto di Equitalia. Il neocostituito ente, il cui statuto è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale (n. 170 del 29.06.2017), avrà più poteri di indagine e potrà porre in essere azioni maggiormente incisive a discapito dei contribuenti, avendo la possibilità di reperire con più facilità i dati dei debitori, velocizzando, pertanto, la procedura di riscossione. Artefice di tale cambiamento è sicuramente il decreto legge n. 193/2016 che ha disposto la traslazione dei poteri ispettivi, sino ad oggi ad appannaggio esclusivo dell’Agenzia delle Entrate, da quest’ultima al nuovo ente della riscossione.
La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà accesso diretto alle banche dati, mediante le quali potrà agevolmente rintracciare i beni dei debitori da poter sottoporre a pignoramento. Anagrafe tributaria, catasto, conti correnti, Inps, tutte informazioni rese fruibili al nuovo soggetto della riscossione. Nello specifico, il nuovo ente, avendo la possibilità di accedere ai dati dell’anagrafe tributaria, sarà in grado di scoprire, ad esempio, presso quale azienda il contribuente debitore è impiegato, oppure se ha appartamenti di proprietà concessi in locazione dai quali riceve, quindi, i relativi canoni e così via. Potrà inoltre sfruttare l’anagrafe dei rapporti finanziari per individuare con celerità quali sono gli istituti di credito presso cui il contribuente detiene la propria linea di conto corrente, se detiene cassette di sicurezza, titoli o obbligazioni. Sempre nell’ottica del perseguendo dei fini anzidetti, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà acquisire le informazioni relative ai rapporti di lavoro o di impiego, accedendo direttamente, in via telematica, alle specifiche banche dati dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. Ciò porterà grandi vantaggi all’attività di riscossione: avendo informazioni più precise sui rapporti di impiego che fanno capo al contribuente, sarà possibile, eventualmente, avviare più agevolmente il pignoramento di stipendi, salari, etc.
A fronte dell’ampliamento dei poteri attribuiti al nuovo ente, permangono inalterate le garanzie che il nostro ordinamento pone a tutela dei contribuenti. Tra queste se ne rammenta qualcuna. Rimane fermo il divieto di pignoramento della casa del contribuente, a condizione che sia l’unico immobile in sua proprietà, non accatastato come A/8 o A/9, adibito a civile abitazione e sia il luogo in cui egli ha fissato la propria residenza. È comunque fatto sempre divieto di ipoteca sugli immobili se il debito è inferiore a 20 mila euro.
Si ravvisano comunque elementi di continuità tra Equitalia e Agenzia delle Entrate-Riscossione. Chi è stato destinatario di una cartella esattoriale o ha subito un pignoramento da parte di Equitalia, infatti, non riceverà alcun beneficio dal “passaggio di consegne”: le procedure di riscossione e recupero crediti restano le stesse.
Secondo quanto disposto dal decreto legge n. 193/2016, il comitato di gestione del nuovo ente sarà composto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate in qualità di Presidente dell’ente e da due componenti nominati dall’Agenzia medesima tra i propri dirigenti. Il comitato durerà in carica tre anni, i componenti potranno essere nominati una sola volta e non percepiranno compensi.
Sono quattro le direzioni in cui il nuovo ente si articolerà: “Audit”, “Relazioni esterne e governance”, “Affari legali”, “Amministrazione, finanza e controllo”. Il presidente della nuova Agenzia di riscossione sarà affiancato da una segreteria tecnica. Si potranno altresì individuare tre aree operative: “Innovazione e servizi operativi”, “Risorse umane e organizzazione”, “Riscossione”, area, quest’ultima, che a sua volta sarà suddivisa in due macro-strutture territoriali (Nord e Sud), a loro volta scisse in direzioni regionali e poi a scendere in ambiti provinciali o accorpamenti degli stessi in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e di decentramento. Per rendere ancor più efficiente il nuovo organismo, le strutture delle realtà regionali con maggior contenzioso saranno rafforzate ad hoc per la gestione delle controversie.
Tuttavia, a pochi giorni dal debutto del nuovo soggetto della riscossione, si respira ancora un clima di incertezza causato dall’assenza di un vertice pienamente operativo. Sebbene il decreto di nomina a direttore generale dell’Agenzia a Ernesto Maria Ruffini sia già stato firmato dal Presidente della Repubblica lo scorso 13 giugno, lo stesso si trova in stato di fermo a causa dei rilievi manifestati dalla Corte dei conti, a cui spetta la registrazione del DPR prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La Corte dei Conti ha infatti sollevato l’incompatibilità, in base all’art. 4 del D. Lgs. n. 39/2013, della nomina a direttore generale dell’Amministratore delegato e Presidente di Equitalia, proprio in virtù dell’incarico precedentemente ricoperto e, pertanto, ha richiesto ai fini della registrazione del decreto, un supplemento di motivazioni che il MEF dovrà fornire entro trenta giorni. Sorge il problema, di non poca importanza, di chi firmerà nel frattempo gli atti.
Altro punto di criticità sono i dipendenti della, ormai scomparsa, Equitalia. Per questi dipendenti è stato ribadito il “riconoscimento degli attuali contratti in essere”. Tuttavia sulla questione incombe la decisione del Consiglio di Stato che entro fine luglio si pronuncerà sulla legittimità dell’inserimento nell’agenzia senza concorso del personale della riscossione.
Resta inalterato il compenso, ex art. 17, D. Lgs. n. 112/99, che l’agente della riscossione percepisce per l’attività di «incasso» dei crediti che, attualmente, è pari al 3% o al 6% a seconda che il debito venga onorato rispettivamente entro o oltre i termini ordinari.
Preme in ultimo ricordare che quanto sin qui argomentato non trova, al momento, applicazione nella regione Sicilia, ove rimane operativa “Riscossione Sicilia S.p.A.” quale soggetto incaricato dell’attività di riscossione. L’AdR siciliano dovrà comunque adeguarsi alla disposizione contenuta dal D. L. 193/2016.
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