La scadenza del 7 luglio termine ultimo entro il quale presentare il modello 730 potrebbe slittare al 23 luglio; gli intermediari abilitati a prestare l’assistenza fiscale e il contribuente che decide di presentare direttamente la dichiarazione avranno quindi molto probabilmente più tempo per assolvere ai propri obblighi dichiarativi; inoltre tale proroga potrebbe diventare strutturale.
Per i Caf e gli intermediari varrà ancora la regola dell’80%: sarà obbligatorio trasmettere questa percentuale di dichiarazioni entro il 7 luglio, per consentire la lavorazione dei modelli 730 all’Agenzia delle Entrate.
Lo spunto arriva da Franco Ribaudo (Pd), che ha in merito presentato una risoluzione, approvata all’unanimità in commissione Finanze della Camera. Lo stesso Ribaudo ha tenuto a precisare che «Visto il consenso – abbiamo chiesto un decreto del presidente del Consiglio dei ministri per ufficializzare la proroga. Lo scorso anno la proroga ha funzionato e non ha messo a rischio i rimborsi. Per questo ci sembra fattibile rendere strutturale lo slittamento della scadenza al 23 luglio».
È opportuno ricordare che la precompilata sarà a disposizione del contribuente a partire dal 15 Aprile sul sito dell’Agenzia delle Entrate accedendo ai servizi Entratel o Fisconline, inserendo nome utente, password e anche il codice Pin rilasciato al momento della registrazione originaria.
Dalla stessa data e fino al 2 maggio i contribuenti potranno consultare le dichiarazioni precompilate, per verificare i dati inseriti nelle stesse, ma solo dopo tale data potranno agire sulla stessa integrandola o modificandola. Ai fini dei controlli preventivi, qualora il contribuente decidesse di aggiungere alla dichiarazione i dati che sono inseriti nel prospetto allegato, la stessa sarà considerata come “modificata” e il dichiarante potrebbe essere soggetto ai possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tali controlli preventivi visto quanto stabilito dalla Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 (Legge di Stabilità 2016), non sono più vincolati alla presenza di rimborsi superiori a € 4.000 collegati a detrazioni per carichi di famiglia elemento invece fino allo scorso anno determinante per far scattare tale tipo di verifiche. Gli stessi controlli preventivi potranno essere applicati anche in presenza di dichiarazioni che presentano elementi di incoerenza quali:
• entità dei rimborsi;
• tipologia ed entità delle correzioni.
Sarà quindi opportuno prestare la massima attenzione nella compilazione della dichiarazione, che richiede competenze comunque specifiche; infatti nell’ultima campagna dichiarativa circa l’89,2% dei contribuenti ha deciso di rivolgersi a un professionista abilitato.
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