Con la rottamazione delle cartelle e con la chiusura di Equitalia, il Governo punta da un lato a chiudere i conti con i creditori che hanno avuto delle difficoltà a pagare, dall’altra, dotare di poteri più efficaci e a passo con i tempi, i funzionari che si occuperanno del recupero delle imposte non versate, e quindi, verranno rafforzate le informazioni a disposizione dell’agente di riscossione con la possibilità di accedere alla informazioni dell’Anagrafica tributaria, inclusi i conti correnti. Con molta probabilità il pacchetto riscossione, potrebbe essere “stralciato” dal decreto fiscale varato sabato scorso dal CDM, per confluire nel DDL di Bilancio. Si sta riflettendo in questi giorni, se includere o meno, nella rottamazione l’Iva, dove da una parte le cartelle Iva sono le più ampie, ma dall’altra, c’è il problema del giudizio dell’Unione Europea, secondo cui uno Stato non può rinunciare all’attività di recupero di un’imposta che ha valenza comunitaria. Mentre sull’ipotesi di chi svolgerà la riscossione dopo Equitalia, quella più accreditata è che la funzione venga assorbita dall’Agenzia delle Entrate. Anche se lo stesso ministro dell’Economia, Padoan, non ha nascosto le difficoltà per questo passaggio.
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