Un passo indietro
Già da qualche tempo si parlava della necessità di eliminare le previsioni grazie alle quali era garantita la non punibilità nei casi in cui l’applicazione di specifici parametri portava a considerare la falsificazione ad offensività ridotta.
Dubbi erano stati inoltre sollevati in merito all’iniziale diversificazione disegnata sulla base delle dimensioni della società.
Secondo un primo orientamento, infatti, le pene previste sarebbero state notevolmente abbassate nel caso di imprese di ridotta dimensione, ovvero aventi un volume di ricavi lordi fino a 600 mila euro.
Tale limite era apparso eccessivamente restrittivo, mentre il Ministero della Giustizia aveva fatto notare come l’applicazione di soglie fisse, sulla scorta di quella che è la legge fallimentare, avrebbe potuto creare notevoli problemi in ambito penale.
Maggiori accordi erano stati invece raggiunti in tema di eliminazione dell’ipotesi di contravvenzione (articolo 2621 c.c.) e sulla prevista introduzione della procedibilità d’ufficio.
L’emendamento
L’emendamento trasmesso al Ministero per i Rapporti con il Parlamento si limita a distinguere tra società quotate e società non quotate, prevedendo, per queste ultime, una pena ridotta: da un minimo di un anno a un massimo di cinque anni.
Per le società quotate, invece, nessuno sconto di pena: da un minimo di tre anni a un massimo di otto.
I contrasti ancora in essere
L’aver eliminato le soglie di non punibilità e il superamento delle differenze di pena sulla base del volume d’affari non sono però bastati a calmare le polemiche.
Il pomo della discordia è ora rappresentato dalle sanzioni massime previste per le società non quotate.
Aver abbassato l’asticella a cinque anni significa infatti impedire l’effettuazione delle intercettazioni. Ecco il motivo per il quale si chiede che la pena massima sia alzata a sei anni.
Prospettive future
Eventuali subemendamenti al provvedimento potranno essere presentati entro giovedì.
In considerazione del fatto che l’esame dell’assemblea era previsto proprio per questo giorno, il rischio è che il provvedimento finisca per slittare.
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