Nella versione definitiva del D.L. IRPEF (D.L. 66/2014) post conversione si prevede un aumento della tassazione, dal 20 al 26%, esclusivamente per i dividendi da partecipazioni non qualificate.
Nessun incremento di tassazione invece per i dividendi da partecipazioni qualificate.
Gli emendamenti approvati in Commissione Bilancio e Finanze riunite al Senato, che prevedevano un incremento del concorso alla formazione del reddito imponibile per dividendi e capital gain da partecipazioni qualificate, sono stati soppressi.
La normativa ante modifiche – Prima delle modifiche normative apportate dal D.L. 66/2014, nel caso di dividendi derivanti partecipazioni non qualificate, era prevista l’applicazione di una ritenuta a titolo di imposta del 20% sull’intero ammontare.
Invece per gli utili derivanti da partecipazioni qualificate, questi concorrevano alla formazione del reddito imponibile, secondo il principio di cassa, per il 49,72% del loro ammontare (40% per gli utili prodotti ante 2008).
La tassazione dei dividendi post D.L. 66/2014 – La situazione che viene a crearsi è la seguente:
• i dividendi (percepiti a partire dal 1° luglio) derivanti da partecipazioni non qualificate sconteranno una tassazione del 26%;
• mentre i dividendi (percepiti a partire dal 1° luglio 2014) derivanti da partecipazioni qualificate sconteranno una tassazione variabile compresa tra l’11,4% e il 21,37%.
Come segnalato in un precedente intervento (Dividendi: aumenta la tassazione dal 1° luglio 2014 del 23/05/2014) nell’iter di conversione del D.L. 66/2014, erano stati presentati e approvati degli emendamenti i in Commissione Bilancio e Finanze riunite al Sentato, i quali prevedono un incremento del concorso alla formazione del reddito imponibile per i dividendi che derivano da partecipazioni qualificate.
Più in dettaglio, si prevedeva l’inserimento di un co. 3 – bis, all’art. 3, del D.L. 66/2014 che prevedeva il concorso alla formazione del reddito imponibile dei dividendi che derivano da partecipazioni qualificate nella misura del 60,46%.
Tale emendamenti sono stati soppressi.
Il risultato delle modifiche normative, dunque, è una maggiore tassazione per i risparmiatori, mentre rimane invariata la tassazione dei soci imprenditori.
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