Arrivano dalla Commissione UE due nuove proposte legislative per regolamentare i servizi digitali ed i mercati digitali. L’obiettivo è garantire servizi on line sicuri e consentire alle imprese che operano in Europa di competere liberamente ed equamente sul web. In particolare, il primo regolamento introduce obblighi e vincoli per le piattaforme digitali online, per i marketplace, per social media e motori di ricerca. Il secondo regolamento prevede invece divieti e obblighi per evitare pratiche sleali da parte delle grandi piattaforme digitali che hanno una posizione economica consolidata e duratura sul mercato tale da poter controllare l’accesso di aziende e clienti. Al fine di garantire l’efficacia delle nuove norme sono previste sanzioni con ammende fino al 10% del fatturato mondiale.
Nell’intento di rafforzare la sovranità digitale dell’Unione la Commissione UE ha presentato due proposte legislative destinate a rivoluzionare il mercato dei servizi digitali, compresi i social media, i mercati online e altre piattaforme online che operano in Europa: si tratta, rispettivamente, di un regolamento sui servizi digitali (Digital Services Act, DSA) e di un regolamento sui mercati digitali (Digital Markets Act, DMA).
Il pacchetto rientra nell’ambito della strategia digitale dell’UE volta a fare in modo che la tecnologia digitale in atto cambi in meglio la vita di cittadini e imprese, contribuendo nel contempo a raggiungere l’obiettivo di un’Europa neutra dal punto di vista climatico entro il 2050.

Ambiente online sicuro e mercati digitali equi e aperti

Secondo la Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, Margrethe Vestager, le due proposte “perseguono un unico obiettivo: garantire a noi, in quanto utenti, l’accesso a un’ampia gamma di prodotti e servizi sicuri online e alle aziende che operano in Europa di competere liberamente ed equamente online così come offline. Si tratta di un unico mondo. Dovremmo potere fare acquisti in modo sicuro e poterci fidare delle notizie che leggiamo, in quanto ciò che è illegale offline è altrettanto illegale online”.
Tra le principali finalità, accanto a quella di assicurare una più efficace tutela dei consumatori e dei loro diritti fondamentali online (si pensi, ad esempio, alle fake news) attraverso un quadro organico di norme – superando la situazione di questi ultimi anni che ha visto ripetute pronunce della Corte di Giustizia, spesso al fine di colmare un vuoto legislativo – vi è anche quella di rendere gli stessi mercati digitali più equi e più aperti per tutti, utenti e imprese.
Se, infatti, la Commissione si attende, da un lato, che il nuovo corpus normativo contribuisca alla realizzazione di servizi online nuovi, migliori e affidabili, dall’altro lato confida sul fatto che il nuovo quadro promuova l’innovazione, la crescita e la competitività degli operatori sostenendo in particolare l’espansione delle piattaforme più piccole, delle PMI e delle start up, facilitandone l’accesso ai clienti di tutto il mercato unico e riducendo nel contempo i costi di conformità. Le nuove norme vieteranno anche le condizioni inique imposte dalle piattaforme online che svolgono la funzione – o che si prevede la svolgeranno – di controllori dell’accesso al mercato unico.