A tal proposito, si ricorda che per l’anno che sta per chiudersi, il predetto blocco era stato disposto con i commi 26 – 28 della Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015) e che il tema era stato oggetto di precisazioni e chiarimenti contenuti nella Circolare n. 2/Df/2016 dello scorso 22 marzo.
Esclusioni – Restano escluse dal blocco le regioni in situazione di disavanzo sanitario, nelle quali viene applicata la maggiorazione dell’aliquota dell’IRAP, nella misura di 0,15 punti percentuali, e dell’addizionale regionale all’IRPEF, nella misura di 0,30 punti percentuali, quando gli organi preposti al monitoraggio dell’attuazione dei piani di rientro dei deficit sanitari verificano che la regione in disavanzo non ha raggiunto gli obiettivi previsti.
Altresì ne sono fuori la TARI, e tutte gli altri tributi di natura patrimoniale quali, ad esempio, il canone alternativo alla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche – TOSAP, ossia il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche COSAP.
Cosa vi rientra – In linea generale, dunque, il divieto di aumento riguarda le addizionali comunali (e regionali) all’IRPEF, l’IMU e la TASI. Rientra nel blocco anche il canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP), in quanto seppure alternativo all’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni (ICP DPA), è considerato di natura tributaria (e non patrimoniale).
Ad ogni modo è possibile affermare (anche sulla base del contenuto della già citata Circolare n. 2/Df/2016), che il blocco riguarda tutti quegli interventi finalizzati ad un aumento della pressione fiscale locale e quindi anche eventualmente l’introduzione di nuovi tributi e l’eliminazione di eventuali agevolazioni rispetto all’anno precedente. Quindi, ad esempio, il comune non potrà istituire una nuova imposta di soggiorno per il 2017 oppure, se ad esempio, ai fini IMU/TASI per l’anno 2016 ha deliberato l’assimilazione ad abitazione principale dell’immobile posseduto dall’anziano ricoverato in via permanete in casa di risposo, non può eliminarla per il 2017. Così, come, ad esempio, non potrà deliberare per il 2017 aliquote IMU e TASI più elevate rispetto a quelle previste per il 2016.
Altra cosa fondamentale da ribadire è che continuano a rimanere fuori dal blocco in commento quegli enti locali che si ritrovano in dissesto/predissesto finanziario.
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