Le novità
Sono sicuramente note le novità che hanno interessato il bilancio di esercizio. Il D.Lgs. n. 139/2015 ha infatti profondamente inciso sulle disposizioni codicistiche in materia di bilancio, introducendo il criterio di valutazione del costo ammortizzato, prevedendo una nuova disciplina in tema di derivati, eliminando l’area straordinaria del conto economico ed escludendo la possibilità di capitalizzare le spese di pubblicità e ricerca.
Tutte queste novità trovano applicazione nei bilanci al 31.12.2016 e sono quindi pienamente in vigore, nonostante il processo di aggiornamento dei principi contabili si sia concluso soltanto lo scorso 22 dicembre.
A creare le maggiori difficoltà, però, non sono le regole contabili, che, seppur con qualche ritardo, sono ormai a disposizione degli operatori.
Quella che manca è la disciplina fiscale.
Il rischio paventato è infatti quello di dover redigere un doppio bilancio al 31.12.2016: uno, secondo le “vecchie” regole, valido ai fini fiscali, l’altro, esclusivamente civilistico, di recepimento delle novità di cui al D.lgs. n. 139/2015.
I tentativi di riforma
Il primo tentativo di intervento risale al novembre dell’anno scorso, quando, nella seduta della V Commissione Permanente Bilancio era stata presentata dal Governo la proposta emendativa n. 86.07, la quale prevedeva l’introduzione dell’art. 86-bis nel disegno di legge di Bilancio 2017, rubricato “Coordinamento della disciplina IRES e IRAP con le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 139 del 2015”.
Più precisamente, era prevista l’estensione alle imprese che redigono il bilancio secondo le norme codicistiche, delle disposizioni ora dedicate alle imprese che adottano i principi contabili internazionali: norme che riconoscono, anche ai fini fiscali, i criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione in bilancio previsti da detti principi contabili.
La proposta emendativa è stata successivamente ritirata, anche in considerazione del fatto che l’intervento era stato erroneamente considerato esclusivamente a favore delle banche.
Nei giorni scorsi, pertanto, si è tentato di inserire il pacchetto semplificazioni nel “D.L. Salva-risparmiatori”, ma anche questo tentativo è andato in fumo, in quanto la materia è stata ritenuta inammissibile.
Le speranze future
Il provvedimento potrebbe quindi trovare spazio nel decreto “Milleproroghe”, attualmente all’esame del Senato.
È stato inoltre annunciato un probabile slittamento delle dichiarazioni Ires e Irap, per le quali la data ultima per la presentazione dovrebbe essere il 15 ottobre, dando così il tempo alle società per tener conto delle novità introdotte.
Nulla di certo, ad oggi, ed è quindi necessario attendere gli sviluppi futuri. Sul piatto, però, non c’è solo la presentazione della dichiarazione dei redditi, ma anche la stessa determinazione delle imposte da indicare in bilancio.
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